A2 - Athena Gruppo Stanchi, con Giulia Bernardini capitano si presenta alla serie A

A2 - Athena Gruppo Stanchi, con Giulia Bernardini capitano si presenta alla serie A

Quando è arrivata l’email che annunciava il ripescaggio del Gruppo Stanchi Athena Basket Roma nella serie A2 della Lega Basket Femminile l’emozione è stata forte. “Per me e per tutti noi è stato un flashback – dice Carlo Munari presidente della società romana e fondatore della stessa insieme alla moglie Veronica a Mauro e Cinzia Casadio, Angelo e Patrizia Lauri  - è come se fossi tornato ad una sera di 25 anni fa quando facemmo la prima riunione per mettere in piedi il nostro sodalizio. Un’altra prima volta insomma, come allora quando volevamo realizzare qualcosa di diverso da quello che c’era a Roma per la pallacanestro giovanile. Oggi entriamo in un mondo nuovo e siamo molto curiosi ed affascinati all’idea di scoprire cosa ci attende. Siamo contenti, attenti ma anche molto soddisfatti. Lo consideriamo un nuovo punto di partenza. Verso che cosa? Non lo sappiamo adesso, vedremo. Mi auguro che continueremo a divertirci anche se siamo consapevoli che l’impegno sarà più importante e difficile”.

L’emozione è il sentimento guida anche nelle parole del Vice presidente e Direttore Esecutivo, Edoardo Stanchi:”E’ stato bellissimo apprendere la notizia dell’approdo in A2. Bellissimo per le ragazze che se lo sono meritato, per il Consiglio Direttivo, per me che sono in questa storica società da poco più di un mese. Ho creduto sin da subito nella possibilità del ripescaggio perché sapevo che avevamo tutti i requisiti necessari, quindi aver ottenuto un primo risultato in così poco tempo è un ulteriore stimolo per i progetti che abbiamo. Che sono seri, lungimiranti. A me non piacciono le cose estemporanee, la mia e la nostra idea è quella di far sì che la squadra rimanga in serie A. Lo stiamo programmando, ci stiamo lavorando da subito cercando le giocatrici che possano dare una mano al gruppo già molto forte per fare un buon campionato. Il mio personale benvenuta a chi è già arrivata, benvenuta a chi arriverà, ma prima di tutto complimenti a chi ha portato Athena fin qui”.

 Nel gruppo c’è chi la serie A2 la conosce perché l’ha giocata. A Viterbo, ed è Giulia Bernardini, classe ’91, il capitano del Gruppo Stanchi Athena : “Sono molto legata a quegli anni a Viterbo, a quella società, agli insegnamenti di Carlo e Mariachiara Scaramuccia. L’Athena è casa mia, ci sono cresciuta sportivamente parlando dunque la A2 qui è una soddisfazione doppia. Io sono una di quelle che diceva che il massimo sarebbe stato arrivarci con la promozione sul campo e relativo taglio della retina ma sia chiaro va benissimo così!! Ci siamo e faremo ogni cosa possibile per giocarcela e rimanerci. La forza del nostro gruppo ha due facce. La prima è quella che siamo cresciute insieme noi più grandi e quelle più piccole che abbiamo seguito e visto crescere insieme a noi, le ragazze del ’98 del ’99. La seconda faccia è che siamo molto intense in campo, cerchiamo sempre di esserlo quanto meno. E quando ci riusciamo…non ce n’è per nessuno!

Giulia è cresciuta in una famiglia di pallacanestro: mamma giocatrice, il padre allenatore, fratello giocatore. Questa situazione ha avuto una qualche influenza?

Direi più di una. Diciamo che sin da piccola avevo poche alternative ed è stata naturale la scelta di giocare a pallacanestro. Mi sono sentita spesso chiedere se ero brava come mia mamma che non ho mai visto giocare quindi non lo so. Però mio padre e mia madre in questo sono due persone fantastiche perché non mi hanno mai fatto sentire il peso della mia scelta. La discrezione assoluta. Certo si parla di questa o quell’azione, di quel tiro o di quel passaggio ma mai niente di più. Con mio fratello qualche presa in giro, tutto qui”.

Già immaginato il primo discorso da capitano Athena per la prima volta della società in A2?

Assolutamente no. Sono a mia volta una persona discreta e riservata, di poche parole, non ho mai fatto un discorso alle mie compagne. Sarebbe una sorpresa per loro come per me. Conto di far sentire la mia presenza nelle piccole cose, faccio attenzione ai dettagli: se una compagna ha bisogno di parlare per esempio sa che io ci sono sempre, sono disponibile ad ascoltare. In campo cerco di fare tutto quello che è necessario per aiutare le mie compagne e la squadra per vincere le partite. Intendo così il mio ruolo di capitano”.

La squadra è pronta per il grande salto?

Penso di sì. Con l’arrivo di Elena Russo abbiamo una coppia di playmaker molto ben assortite perché Elisa Volponi ha dalla sua la freschezza e l’intraprendenza dei suoi 19 anni che saranno perfettamente integrate dall’esperienza e dalla forza – in tutti i sensi – di Elena appunto. Sotto canestro Gaia Cirotti e chi le darà una mano (forse so chi arriverà ma non posso ancora dirlo…) saranno lo stesso tipo di “frullato” di tecnica – gioventù- esperienza – esplosività e per il resto siamo credo che ci siamo. E poi abbiamo la grande attesa di gennaio: il ritorno di Lilli Borsetti dall’infortunio. Siamo soddisfatte, molto. Il campionato richiederà sacrificio, non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello mentale: attenzione e concentrazione ogni giorno. Anche nel modo di fare le trasferte per esempio. L’esperienza dobbiamo costruircela ogni giorno, singolarmente e di squadra. Ma ripeto, siamo pronte, non vediamo l’ora”.