NBA - Steve Kerr rende omaggio a Mike D'Antoni per il gioco moderno della Lega

NBA - Steve Kerr rende omaggio a Mike D'Antoni per il gioco moderno della Lega

In sede di presentazione di gara 4 con i Pelicans, alla domanda se lo stile di gioco dei Warriors sarebbe rimasto associato al suo nome, Steve Kerr ha affermato di non essere il creatore di questo attacco basato su tiro e velocità: "Non penso di aver mai detto di averlo creato. Il gioco si è evoluto negli ultimi 15 anni. E il coach che ha lavorato duramente per cambiare il campionato è Mike D'Antoni. E' lui che ha eliminato il pivot classico dicendo che doveva giocare small, giocare velocemente e tirare da 3 punti. Sono stato ispirato da Mike, ma anche da Gregg Popovich e Phil Jackson in termini di movimenti e schemi."

"Curiosamente" ha continuato l'allenatore di Golden State "anche se il ritmo è la cosa più essenziale adesso, la squadra più lenta è proprio quella di D'Antoni! Non pensavo che sarebbe successo. Si è adattato ai giocatori a sua disposizione come ognuno di noi si è adattato ai propri. In generale, negli ultimi dieci anni, il gioco è diventato molto più veloce e più tirato. Possiamo vederlo quando guardiamo i Pelicans."

In effetti in gara 4 tra Golden State e New Orleans si sono visti due quintetti in campo senza pivot tradizionale: sette esterni (Stephen Curry, Klay Thompson, Andre Iguodala, Kevin Durant, Rajon Rondo, Jrue Holiday, E'Twaun Moore), un'ala veloce (Nikola Mirotic) e due ale forti che hanno sostituito i centri (Draymond Green e Anthony Davis).

Dal canto suo, l'allenatore dei Rockets ha confermato che Steve Kerr ha colto nel segno: "Ci sono voluti dieci anni perché tutti imparassero a giocare velocemente, ma nel nostro caso sapevo che avremmo dovuto rallentare. Li ho portati a questo stadio. Ora siamo l'unica squadra che gioca dolcemente quindi va bene ", sorride D'Antoni. "A Phoenix mi sono adattato a Steve Nash e ora a Houston mi adatto a James Harden e Chris Paul. Ognuno è diverso, ma ci interessa mettere in evidenza dove sono davvero forti."

Ai Suns, Mike D'Antoni aveva costruito il suo attacco in modo da sfruttare al meglio le qualità di Steve Nash, che era in grado di trovare i suoi compagni e i suoi tiratori con un gioco molto veloce. A Houston, ha istituito un sistema per massimizzare la forza di Chris Paul e James Harden in isolamento e pick-and-roll. Perciò la squadra ha rallentato più delle altre il ritmo.