La nuova serie A – 12: Avellino, Cole…vento in poppa

La Sidigas si rinnova. Dopo il triennio Sacripanti si affida a all’esordiente Vucinic. L’ingaggio della stella Nba, Norris Cole, impone traguardi importanti. Mix di esperienza, talento e gioventù
05.10.2018 12:03 di  Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
La nuova serie A – 12: Avellino, Cole…vento in poppa

Dopo Nunnally, Ragland e Rich, ecco Norris Cole. La Sidigas Avellino avrà ancora la sua stella in grado di illuminare l’intera serie A. L’estate ha segnato una netta chiusura con il passato. Appena tre riconferme, D’Ercole, Filloy e Ndiaye ma soprattutto l’addio a coach Pino Sacripanti dopo tre stagioni che hanno portato in dote una finale di Coppa Italia, una di Supercoppa, una di Fiba Europe Cup e due semifinali scudetto. La proprietà, fresca dell’acquisizione anche della formazione di calcio locale che è ripartita dalla serie D, vorrebbe mettere in bacheca il primo trofeo.

Per farlo il direttore sportivo Nicola Alberani sì è affidato ad un quintetto tutto a stelle e strisce che fonde blasone, esperienza, talento e gioventù. Per Norris Cole parlano i due anelli Nba conquistati al fianco di Lebron James a Miami. E’ reduce dalla sua prima esperienza europea al Maccabi Tel Aviv con cui ha conosciuto l’Eurolega e vinto il titolo nella lega domestica. Energia, velocità, assist e capacità realizzative: Avellino ha fatto un sacrificio (accordo intorno ai 500 mila dollari: è il giocatore più pagato della serie A al di fuori dell’AIX Armani Milano) preferendolo al ritorno di Joe Ragland. Contenderà lo scettro di migliore point guard del campionato a Mike James: ci riuscirà? Goudelock su twitter lo ha invitato ad affondare coach Pianigiani. Per farlo avrebbe bisogno di una corazzata che Avellino ovviamente non ha. Al fianco di Cole, l’esordiente coach Nenad Vucinic, vecchia conoscenza di Alberani a Forli ed ex ct della nazionale neozelandese, ha volute tre combo guard. La Sidigas non avrà nessuna guardia di ruolo, ma si affiderà ai confermati Lorenzo D’Ercole ed Ariel Filloy ed alla scommessa Keifer Sykes. Dal pistoiese ci si attende il contributo da specialista che ha saputo fornire la scorsa stagione, dall’italo-argentino meno quantità e più qualità, mentre l’americano è una delle scommesse di Alberani. Esperienze in Corea e protagonista nella seconda lega turca ha doppia dimensione offensiva e sopperisce con l’energia ed il dinamismo alla carenza di centimetri in difesa. Le ali di Avellino portano esperienza e qualità. Demetris Nichols ha avuto i suoi inizi in Nba, ma ha costruito con un pizzico di ritardo una carriera europea di vertice culminata con il successo in Eurolega nel 2016 con il Cska. Abbandonato il ruolo di specialista nei club di vertice, è stato protagonista al Cedevita Zagabria nella scorsa stagione. Caleb Green ritorna in Italia dopo l’esperienza a Sassari che lo ha lanciato verso i lidi più prestigiosi di Malaga e Galatasaray. E’ stato l’uomo di punto del Trabzonspor nelle ultime tre stagioni. Porta punti (ben 18.4 di media nel precampionato e 18,5 in Turchia nell’ultima stagione), transizione, tiro dall’arco e rimbalzi. Sotto canestro non ci sarà più il totem Fesenko. Vucinic si affiderà a Matt Costello che ha assaggiato l’Nba a San Antonio. Il venticinquenne è l’altra scommessa di Alberani: centro con mano educata, il suo rendimento potrebbe essere decisivo per i biancoverdi. Il suo alter-ego sarà il confermato Hamady Ndiaye: le sue qualità di stopper, d’intimidatore e di finalizzatore al ferro ne fanno un giocatore completamente differente. Avellino si augura di ritrovare quel giocatore di grande impatto che fu nel girone d’andata, contribuendo al primato al giro di boa della scorsa stagione.

Detto di D’Ercole e Filloy, la panchina italiana si è completata con il ventiduenne Luca Campogrande (lo scorso anno alla Fortitudo Bologna), l’ala forte Luca Campani (Cremona, Varese, Capo d’Orlando le sue ultime tappe) ed il centro Stefano Spizzichini (ultimo anno in A2 tra Trapani e Scafati). La Scandone aveva puntato ben altro, ma ha ricevuto solo rifiuti dai vari Pascolo, Abass, Michele Vitali. Vucinic non ha mai avuto il roster al completo in questa preseason. Alla luce degli impegni con le nazionali di Filloy e Ndiaye, degli stop di Campogrande, mentre Campani è sempre rimasto fermo ai box. Proprio i due italiani sono chiamati a dare un contributo maggiore: non potranno avere un ruolo troppo marginale alla luce del doppio impegno tra campionato e Champions e soprattutto dell’età dei loro omologhi in quintetto: 34 anni per Nichols e 33 per Green. Sprazzi di classe, individualità di alto profilo, si sono intravisti specie nello starting five dove Norris Cole è chiamato a spendere sul campo il suo pedigree portando soluzioni individuali ma soprattutto assistenza per il potenziale offensivo. Nichols è abituato ad un ruolo di specialista in grossi club, a lui si chiede anche qualcosa in più in termini di quantità. Attenzione però a non caricare eccessivamente il quintetto base. La stagione scorsa ha insegnato molto. Sulla carta la Sidigas non appare profondissima nemmeno in questa versione rinnovata. Sykes e Costello, i più osservati, lasciano intravedere qualità interessanti. Il play guardia abbina al talento offensivo una buona predisposizione alla difesa. Il centro, pur pagando la stazza, specie in difesa, compensa con la grande mobilità e la capacità di sfruttare al massimo i giochi a due offensivi con il piccolo, sia “rollando” a canestro, sia aprendosi sul perimetro per il tentativo da tre punti. La Sidigas di Vucinic ama correre, ma per farlo avrà bisogna di un altro spessore in difesa. Sotto questo profilo c’è ancora tanto da lavorare.

Sidigas Avellino: (in maiuscolo i nuovi acquisti): format 6+6, 6 su 8 “visti” per giocatori extra UE, 12 tesseramenti sui 18 possibili. Quintetto: COLE (Usa), SYKES (Usa), NICHOLS (Usa), GREEN (Usa), COSTELLO (Usa). Panchina D’Ercole, Filloy, CAMPOGRANDE, CAMPANI, Ndiaye (Sen), SPIZZICHINI, Sabatino. Coach: VUCINIC.