Billy Donovan e l'identità smarrita dei suoi Bulls che invece hanno i Warriors
L’allenatore dei Chicago Bulls, Billy Donovan, ha commentato la netta sconiftta casalinga di domenica sera contro Golden State sottolineando come la forza dei Warriors risieda nella loro “identità consolidata”, che consente alla squadra di restare competitiva anche di fronte a gravi infortuni. Donovan ha aggiunto che l’identità che i Bulls stanno costruendo dovrebbe destare preoccupazione, soprattutto dopo la settima sconfitta consecutiva subita domenica: un pesante ko di 32 punti contro una avversaria priva dei suoi pezzi da novanta Stephen Curry e Draymond Green.
Nonostante l’assenza delle loro stelle, Golden State ha iniziato la partita con 38 punti nel primo quarto, realizzando 8 triple su 13 tentativi e dominando a rimbalzo 11-6, mettendo subito in evidenza le difficoltà di Chicago. Il coach ha ribadito che gli infortuni non possono giustificare tutto: «Alcuni giocatori si sono trovati con minuti e responsabilità diverse, ma dobbiamo restare fedeli a ciò che siamo e a come vogliamo giocare. Gli infortuni ci hanno tolto gestione della palla e continuità, ma non possiamo permetterci di perdere la nostra identità. Le palle perse e i problemi di ballhandling ci hanno penalizzato, e dobbiamo migliorare in questo».
Dopo un avvio di stagione con cinque vittorie di fila, i Bulls sono crollati a un record di 9-14 e occupano l’11° posto nella Eastern Conference. I benefici iniziali dello stile di gioco più veloce voluto da Donovan si sono esauriti e la squadra non sembra avere al momento una chiara via per rialzarsi. Nonostante tutto, la guardia Coby White ha insistito sull’importanza di restare uniti: «Qualunque cosa facciamo, dobbiamo farla insieme. È la cosa più importante. Ho vissuto tante situazioni diverse qui, e la priorità è non iniziare a puntare il dito. Non dico che lo abbiamo fatto, ma siamo umani. Ora la cosa fondamentale è rimanere compatti. La stagione è ancora molto lunga».