LBA - Olimpia, Amedeo Della Valle ospite di Cantieri Aperti 365”

LBA - Olimpia, Amedeo Della Valle ospite di Cantieri Aperti 365”
© foto di foto Savino Paolella

La settimana del format di “Cantieri Aperti 365” prosegue con la video-chiacchierata con Amedeo Della Valle. 35 minuti in cui il giocatore dell’Olimpia Milano, ha ripercorso gran parte della sua carriera parlando dei tempi del College, del tricolore portato sul trono d’Europa, ma anche delle sue stagioni a Reggio Emilia e Milano sempre spaziando tra aneddoti e ricordati particolari.

Una quarantena che il giocatore del 1993 sta vivendo con la famiglia: “In questo momento mi trovo ad Alba, ho la fortuna che la casa di mia madre ha un terrazzo molto grande. Non è facile per nessuno in questi giorni, ma non si può giustamente fare altrimenti. Mi alleno 3 giorni si e 1 no, non sono proprio capace di stare senza allenamento, fa parte di me fin da bambino”.  Dopo aver vissuto il periodo di isolamento a Milano dopo gli incontri di EuroLeague a porte chiuse: “E’ stata un’escalation, nella prima partita con il Real non c’era grande tensione a riguardo, invece già a Valencia c’era un po’ di allerta. Al nostro rientro spingevano un po’ per fermare il tutto, ma sembrava che la partita con l’Oympiacos si dovesse proprio giocare per forza. I miei compagni che hanno famiglia avevano paura a lasciare le famiglie a casa senza essere certi di poter rientrare. Poi è stato sospeso tutto”.

Poi raccontando cosa gli manca di più del basket in questo momento scherza: “Il ciuff del retina sicuramente, anche se tenere la palla in mano è proprio bello, ecco, magari passarla un po’ meno”

Prima del palcoscenico della Serie A per Amedeo Della Valle c’è stato il college ad Ohio State: “E’ stata un’esperienza davvero pazzesca, tante cose sono andate nel modo giusto. Prima ancora ho fatto una High School di livello assoluto, poi Ohio State che considero un’esperienza non solo cestistica, ma anche culturale. Mi ha permesso di mantenere tanti contatti con tutte le parti del mondo. Per quel che riguarda il basket ho cercato di scegliere un tipo di gioco un po’ diverso da quello che ero abituato perché volevo migliorare, se avessi voluto fare una cosa facile forse avrei scelto Gonzaga”.

Da grande tiratore gli aneddoti non possono che riguardare il tiro, quello di cui va più orgoglioso e quello che avrebbe voluto fare: “Agli Europei Under20, quarti di finale con la Lituania, 3” dalla fine, il coach mi mette a fare la rimessa. Un tiratore sa che quello è il segnale proprio per non tirare. Invece capita che rimetto male, la palla mi torna addosso, la prendo, tripla vincente e tutti salvi. Invece mi sarebbe piaciuto prendere il tiro nel finale di Gara 7 persa con Reggio Emilia contro Sassari, chissà se…”

A Milano ha incontrato un giocatore che era già famoso praticamente quando lui era un bambino e giocava a minibasket, Luis Scola: “E’ davvero di una categoria a parte, è tranquillo e saggio, sempre positivo. Quando tutti pensano una cosa, lui è capace di darti anche un altro punto di vista. Una discussione con lui, ma anche con Rodriguez, non capita tutti i giorni. Mi colpisce anche la loro curiosità nel cercare di conoscere le generazioni più giovani”.

Proprio lui che è cresciuto con un papà, Carlo, che è stato uno dei più sopraffini playmaker italiani. Uno scoglio da superare all’inizio: “All’inizio, ovviamente, tutti continuavano a dire che giocavo solo perché ero il figlio di Della Valle, finchè non dimostri davvero di poter giocare ad alto livello. La cosa che ti toglie l’etichetta è quando non ascolti quel che ti dice la gente a riguardo. Ho sentito queste cose su di me fino alla finale scudetto con Sassari, che mio papà non ha mai fatto. Ma devo dire che in tutti questi anni mio papà mi aiutato tanto in questo senso”.

Infine un ricordo della vittoria dell’Europeo Under20, l’ultima volta con i ragazzi del 1993: “ È stato bellissimo, una cosa che porterò per sempre nel cuore. E’ bello quando vedi la bandiera nel momento in cui sali sul podio , è una cosa che mi affascina tantissimo. Vincere per l’Italia è davvero diverso”.

La settimana di “Cantieri Aperti 365” si chiude domenica 5 aprile alle 18.30 ancora con un ospite di altissimo livello, sarà Maurizio Gherardini, attuale General Manager del Fenerbahce Istanbul.