LBA - JP Macura: contro l'Olimpia altri riflettori per portare lui e Derthona più in alto

JP Macura #55
JP Macura #55
© foto di SAVINO PAOLELLA

All'Università di Xavier lo avevano soprannominato "Dennis the Menace". JP Macura, calandosi sempre più dentro la pallacanestro italiana, è arrivato già al punto di non dover spiegare in campo a nessuno il perché del suo soprannome. Ettore Messina l'ha sdoganato verso un futuro da EuroLeague, e arriva pure l'intervista di Piero Guerrini per Tuttosport.

EuroLeague. È il mio obiettivo, per cui lavoro tanto, crescere e diventare il miglior giocatore possibile, che significa Nba o Eurolega.

Armonia a Tortona. Mi sono subito trovato bene a Tortona, con la conoscenza reciproca mi sento sempre più a mio agio in campo. Ma anche fuori stiamo bene assieme. Per dire, l'altra sera ci siamo ritrovati tutti al compleanno di Bruno (Mascolo, ndr) e abbiamo riso e scherzato un sacco. Poi anche le famiglie si frequentano, in particolare chi ha figli. C'è armonia.

Da Menace a Macumba. Mi piace sempre quello, mi sento sempre il ragazzo un po' impertinente. Come Dennis faceva dispetti, io provo a farli agli avversari, segnando. Eppoi sono JP, che sta per Jonathan Paul e sarebbe troppo lungo da pronunciare. Insomma bastano questi due. Ma a dire il vero mi piace quel cartello esposto dai tifosi "JP Macumba". Non so cosa significhi, eppure suona davvero molto bene.

Milano. È sempre una grande opportunità affrontare i migliori, mettersi alla prova. In Coppa Italia abbiamo dimostrato che possiamo comunque stare in campo e abbiamo imparato tanto. Certo loro hanno tanti giocatori, hanno fisicità, ma noi ci proviamo comunque convinti. È stimolante. Importante è essere se stessi, non pensare di dover esagerare. Diventa controproducente.

Avanti Derthona. È vero, ho firmato per due anni di contratto. Vedremo a fine stagione cosa succederà, ma Tortona mi piace come città, la società ci mette nelle migliori condizioni, in squadra giochiamo bene assieme. Ovvio, sono un professionista, ma qui sento che stiamo crescendo. Poi abbiamo un proprietario che ci è sempre vicino, viene agli allenamenti appena può, si informa, ci fa sentire l'attaccamento. Non credo sia comune. Ha visto gli abbracci in Coppa Italia. Ecco, sarebbe bello giocare in una Coppa europea con Tortona. Dobbiamo qualificarci, dunque.

Dermatite. È fastidiosa, certo, mi capita soprattutto al cambio stagione, in inverno. Me ne sono accorto al college. Ma ora sto decisamente meglio, comunque so conviverci.

Idoli. Ammiravo Kevin Garnett per lo spirito e la durezza, ma era un altro ruolo. Direi che sono cresciuto non imitando nessuno. Ecco, mi piaceva molto Steve Nash. Ma penso a migliorare il mio gioco, soprattutto nelle scelte, le letture della difesa avversaria. A volte ci metto tanta energia che sbaglio. Sono istintivo.