LBA - Fortitudo, Matteo Boniciolli "I veterani devono dire basta alle figuracce"

LBA - Fortitudo, Matteo Boniciolli "I veterani devono dire basta alle figuracce"
© foto di FRANCESCO IASENZA

Matteo Boniciolli ha analizzato la situazione in casa Effe in una intervista concessa a Damiano Montanari per il Corriere dello Sport Stadio. Il coach dell Apu Udine ha dato un suo parere personale su come potrebbe la Fortitudo Bologna tirarsi fuori dalla sua difficile situazione sia sportiva che finanziaria. Le sue parole.

Come tifoso. La prima cosa che tengo a chiarire è che parlo da tifoso della Effe e, come tale, sto soffrendo per il lungo momento di difficoltà che la squadra sta attraversando. Conosco bene il lavoro ed i sacrifici fatti dalla società e dagli allenatori che si sono succeduti dal 2013, l’anno della rinascita, in poi. In questo momento, sempre da tifoso, mi affido a coach Martino, che non ha il peggior roster della Serie A. Tutto passa dalla determinazione dei veterani che devono dire basta, stancarsi di fare figuracce. Ci sono state alcune prestazioni difensive imbarazzanti. Per evitare terzi tempi al ferro degli avversari, come si fa durante il riscaldamento, non serve essere dei campioni.

Responsabilità. Al di là del disfattismo e al momento di depressione dell’ambiente, in campo ci vanno i giocatori. Le decisioni della società nella scelta della guida tecnica sono state inappuntabili in questi anni. Martino, con il quale il feeling si era forse raffreddato in quel momento, è stato sostituito dal Ct della Nazionale che poi ha riportato l’Italia alle Olimpiadi dopo una vita. Quando ha mostrato difficoltà, è subentrato un tecnico preparato e competente come Dalmonte, al quale è succeduto un coach leggendario per l’Aquila come Repesa. Anche la volontà di richiamare Martino dopo lo stranissimo addio di Jasko è stata giusta.

Mercato. Nella mia esperienza il mercato è sempre stato fatto dal coach assieme allo staff tecnico, mentre la società valutava la praticabilità delle trattative sul piano economico. Non credo che il modus operandi sia cambiato. Pavani non sceglieva i giocatori. E ho molti dubbi che in estate un allenatore come Repesa si sia fatto fare la squadra da altri.