LBA - Coppa Italia, Messina e la costruzione di un gruppo di alto profilo

LBA - Coppa Italia, Messina e la costruzione di un gruppo di alto profilo
© foto di SAVINO PAOLELLA

Ettore Messina racconta della sua Olimpia Milano edizione 2021-22 nell'intervista a Piero Guerrini per tuttosport. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più salienti in vista dell'esordio odierno nella Final Eight di Coppa Italia a Pesaro.

Costruzione accidentata di un gruppo forte. Forse e paradossalmente gli infortuni ci hanno aiutati a dare spazio a giocatori che rischiavano di averne meno, abbiamo distribuito le responsabilità. C'è stato un po' di calcolo costruendo la squadra e un po' di casualità. Il dato saliente è la notevole disponibilità di queste persone. Vero, ci sono esempi straordinari come Hines, Melli, Rodiguez, ma americani alla prima esperienza europea avrebbero potuto ambire a un ruolo primario, invece hanno tutti accettato un ruolo.

Gestione infortuni e mercato. In questo sono stati molto bravi i componenti dello staff, Stavropoulos, Rossini, i tecnici, a individuare le persone e i giocatori giusti come Bentil. E sono davvero contento della crescita costante dei giovani italiani, Alviti, Baldasso, lavorano tanto, ascoltano i consigli dei più esperti, non si abbattono se non giocano, anzi.

Una sorpresa. Troppo facile dire Devon Hall: l'avevamo seguito e studiato in modo approfondito da tempo, eppure Devon è andato oltre, ha avuto lo stesso impatto di Shields la scorsa stagione.

Coppa Italia, però, avanti con i veterani. Come si può pensare che io vada da Hines a dirgli che in un simile appuntamento è meglio riposi in vista di una semifinale che neppure sappiamo se raggiungeremo? Sarebbe un pensiero demenziale, inaccettabile. Ho sempre fatto così: l'anno scorso in Supercoppa lasciai fuori Shields e LeDay perché appena arrivati. Bisogna rispettare ciò che gli americani chiamano seniority.