Under 18 - Spogliatoi bollenti dopo Pescia-San Miniato: tre all'ospedale

Under 18 - Spogliatoi bollenti dopo Pescia-San Miniato: tre all'ospedale

Una rissa, che aveva coinvolto tra venticinque e trenta persone, si era verificata alla fine della partita di basket tra l'under 18 di Pescia e i coetanei dell'Etrusca Basket San Miniato, una settimana fa. Si erano registrate botte e calci, coinvolti sia i genitori che gli atleti. Tre persone, tra cui un minorenne, erano finite all'ospedale per farsi curare alcune ferite riportate. Sulla partita, che aveva visto la vittoria dei padroni di casa (66-56) con gli animi già caldi per alcuni fatti che avevano creato discussioni sugli spalti, e sul parapiglia stanno indagando ancora i carabinieri, anche se pare non ci siano denunce in corso. E l'eco della notizia, a livello locale, non si è ancora spento.

- I provvedimenti disciplinari della FIP Toscana hanno completamente ignorato i fatti. Queste le sanzioni decise:

Provvedimenti:

soc. CESTISTICA AUDACE PESCIA asd:ammenda di Euro 50.00 per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri e per invasione del campo di gioco con intenti pacifici [art. 27,4b RG rec.,art. 29,1 RG]

soc. PALLACANESTRO SAN MINIATO ASD:ammenda di Euro 20.00 per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri [art. 27,4b RG rec.]

- Oggi abbiamo ricevuto una dichiarazione della società San Miniato sull'accaduto, che riportiamo integralmente.

"L'Etrusca intende chiarire la propria posizione sugli sviluppi relativi ai fatti accaduti alla fine della gara under 18 silver, svoltasi a Pescia in data 12 gennaio 2019. Innanzitutto la società intende precisare che i due identificati dalle forze dell'ordine, e denunciati per minacce gravi e lesioni, non sono tesserati della società Etrusca Basket San Miniato; la società vuole dunque prendere fortemente le distanze da qualunque atto violento, ma questa precisazione è fondamentale per un sodalizio come quello Etrusca, che si è dotato da anni di un Codice Etico, che viene fatto rispettare in modo rigoroso a tutti i propri tesserati e addetti ai lavori, tramite sedute periodiche di un Comitato Etico. Questa doverosa premessa è necessaria: quanto accaduto è quanto di più lontano dalla filosofia che anima il nostro sodalizio da anni. La società Etrusca si trova purtroppo a constatare ancora una volta la fallace e non veritiera ricostruzione dei fatti, che dal 12 gennaio continua a imperversare sui principali canali mediatici della zona. Una ricostruzione che continua ad addossare alla società Etrusca le principali responsabilità dell'accaduto. La nostra società rigetta questa versione dei fatti, evidenziando anzi le gravi responsabilità della società di casa, Cestistica Pescia, che non ha fatto rispettare la normativa vigente per lo svolgimento regolare delle gare federali FIP. Come testimoniato dal nostro dirigente responsabile, presente sul campo e negli spogliatoi durante i fatti, siamo costretti a denunciare la presenza, a fine gara, nella zona interdetta ai non tesserati, di soggetti, della squadra di casa, che hanno creato le condizioni per questi gravi episodi, che sono sfociati in un esito che, puntualizziamo ancora una volta, vogliamo condannare fortemente. I genitori dei ragazzi tesserati Etrusca, intervenuti nella zona interdetta, hanno visto a repentaglio l'incolumità dei propri figli e purtroppo sono avvenuti i fatti all'ordine della cronaca. La squadra locale doveva in tutti i modi far rispettare il regolamento e tutelare l'ordine nell'ambito di una gara sportiva. Da società che da più di 50 anni opera sul territorio con un impegno sociale tangibile a tutti, non accettiamo accuse che possano minare il nostro ruolo sportivo, sociale ed etico."