Sospesa anche la carriera sportiva in caso di Daspo!

Sospesa anche la carriera sportiva in caso di Daspo!

Il Tar del Friuli Venezia Giulia, con la sentenza numero 00388/2018 pubblicata lo scorso 31 dicembre, ha sentenziato in maniera inequivocabile che non sarà più possibile, per chi avesse ricevuto un Daspo a seguito di scontri dopo un evento sportivo, praticare uno sport a livello agonistico. Si stabilisce quindi che i comportamenti di un tifoso, che sia allo stesso tempo praticante sportivo, professionistico o dilettantistico che si voglia sono collegati e che l'obbligo di stare lontani dai luoghi degli eventi sportivi (stadi o palazzetti che siano) ne interrompe anche l'attività agonistica per tutta la durata del Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive).

Il "casus belli" è nella storia tutta giuliana di un giovane che viene diffidato per 5 anni con obbligo di firma dopo aver ingiuriato un poliziotto durante gli scontri avvenuti in occasione di gara 3 dei play-off fra l'Alma Trieste e la Segafredo Virtus Bologna. Essendo un calciatore dilettante tesserato per una squadra locale, avverte la Questura del suo status e gioca l'intero campionato senza riscontrare problemi. In estate cambia squadra, e lo comuncia alla Questura che però stavolta cambia idea e lo allontana dai campi sportivi, e a cessare la pratica agonistica. Ecco il ricorso al Tar che però non gli ha riaperto le porte dello spogliatoio della sua squadra di calcio.

E' una sentenza importante, perché fino ad oggi, in oltre una decina di casi simili, non si era arrivati a una simile asprezza di comportamento. Ma a nostra opinione una sentenza giusta, dal momento che nello sport sono proprio gli atleti i primi a cui viene richiesta la compostezza, la lealtà e il rispetto di tutti quelli che contribuiscono a rendere possibile un evento sportivo.