LBA - Dai ristori ai sostegni, la serie A rimane senza alcun aiuto dello Stato

LBA - Dai ristori ai sostegni, la serie A rimane senza alcun aiuto dello Stato

Cambia il nome, ma non cambia la sostanza dei fatti. Se nei decreti Ristori del governo Conte le società sportive professionistiche erano rimaste a becco asciutto in relazione ad eventuali aiuti economici da parte dello Stato, anche il decreto Sostegni del governo Draghi le ha cassate completamente. 

Era stata ventilata la possibilità di una ipotesi per un prestito a tasso agevolato garantito al 90% dallo Stato (tramite il Credito Sportivo) da restituire nel giro di 5-6 anni che avrebbe dovuto garantire le coperture dei mancati ricavi da botteghino, ma non è pervenuta nel testo finale approvato.

Nei fatti le società dovranno affrontare le perdite accumulate da marzo 2020 con l'interruzione e soppressione del campionato 2019-20, e di quelle dell'attuale stagione, finora giocata completamente a porte chiuse.

Le uniche misure approvate per le società sportive sono afferenti ad un credito d’imposta sulle spese sanitarie per tamponi, che soprattutto per le squadre che giocano le coppe europee possono portare a raggiungere, alla fine della stagione 2020/21, un costo di 100mila euro, e all’estensione a tutto l’anno solare 2021 del credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive come era stato istituito nel Decreto Agosto dello scorso anno e poi confermato nel decreto attuativo, che però era stato reso operativo soltanto lo scorso 30 dicembre.