LBA - Sandro Gamba e le seconde linee: essere pronti se chiamati

LBA - Sandro Gamba e le seconde linee: essere pronti se chiamati

La sconfitta dell'Olimpia Milano a Trento non può che essere il motore dell'intervento scritto del martedì che Sandro Gamba propone da tanto tempo sull'edizione milanese de La Repubblica. 

Resto sempre perplesso di fronte a una sconfitta del genere e alle discussioni che ne conseguono sulle presunte cause. La stanchezza, i viaggi, le troppe partite. Lo sappiamo tutti che i calendari, con l'ultimo formato dell'Eurolega, prevedono 34 giornate più i playoff, che si sommano ai campionati, alle coppe domestiche, agli impegni con le nazionali. 

Ma sappiamo anche che le leghe europee sono al continuo inseguimento dell'Nba, dove si giocano anche quattro o cinque partite a settimana, dove i trasferimenti coprono fino a tre fusi orari, e non ci si piange addosso. Ecco, se vogliamo quel modello lì, se i giocatori migliori chiedono e ottengono stipendi adeguati a certi standard, ecco che la fatica come alibi regge molto meno. 

Altro discorso è quello sulle rotazioni: abbiamo visto quanto poco abbiano giocato le seconde linee nella brutta partita di Trento. Dico subito che userei di più Cinciarini per provare qualche cambio di ritmo, ma a parte questo bisogna mettersi in testa che tutti i coach vogliono vincere sempre, e bene.

E per farlo, mettono sul parquet i giocatori di cui si fidano in quell'istante, in base alla forma, alla tattica, al feeling. Insomma, se le seconde e terze linee le abbiamo viste poco, è perché Ettore Messina li ha valutati non adatti in quel momento. Per vincere. Vediamo anche quanto poco abbiano dato i Moraschini, i Micov, i Brooks, lo stesso Tarczewski che incide sempre meno a rimbalzo, che nelle due aree combina poco e i suoi 215 centimetri appaiono sempre sprecati. 

Insomma, c'è bisogno di un passo in più, di essere subito pronti se chiamati, altrimenti le gerarchie resteranno le stesse. A Milano come in tutte le squadre.

E guai a dire di partite da affrontare con la testa leggera, senza nulla da perdere: non è così che si costruisce una mentalità. Per cui, anche a Mosca, dopo la bella vittoria di Kaunas, l'Armani deve andare per i due punti, magari con un LeDay in più per essere più consistente nel gioco spalle a canestro e a rimbalzo, i due principali punti deboli in Italia e in Europa. Più vicini i playoff in coppa, più vicine le seconde in classifica in campionato, che si affronteranno proprio sabato. 

Brindisi, che ha fatto a pezzi la povera Fortitudo, contro la Virtus Bologna: se gli uomini di Djordjevic passano, se trovano la continuità e la consistenza che ha fatto loro difetto, avremo la vera sfidante dell'Olimpia per lo scudetto. Così, al momento, non pare la Sassari di Pozzecco, che ha fatto un bel regalo per la salvezza di Varese. Che a me, avendola allenata, non dispiace.