Italia, una colonia di ‘milanesi’ alla conquista della Cina

Con gli ingaggi di Biligha e Moraschini salgono a cinque gli elementi dell’Olimpia in Nazionale: è la squadra più rappresentata nel ritiro di Pinzolo
31.07.2019 01:59 di Salvatore Possumato   vedi letture
Gentile in palleggio
Gentile in palleggio
© foto di Ph. Fip

Oltre un quarto dei diciotto atleti che hanno appena concluso il ritiro di Pinzolo, prima tappa di avvicinamento alla Fiba World Cup 2019 in programma in Cina dal 31 agosto al 15 settembre, provengono dalla stessa squadra: la rinnovata Olimpia Milano di coach Ettore Messina.

Alle conferme di Andrea Cinciriani, Jeff Brooks e Amedeo Della Valle si sono aggiunti i recenti ingaggi, entrambi con contratti triennali, di Riccardo Moraschini e Paul Biligha.

Costituiranno l’ossatura di un gruppo che si candida a ricoprire il ruolo di sorpresa della rassegna iridata.

Capitano dell’Olimpia, Andrea Cinciarini è nato a Cattolica (Rn) il 21 giugno 1986. E’ un play di 193 cm per 85 kg, cresciuto nelle giovanili della Victoria Libertas Pesaro, squadra con cui ha esordito in Serie A il 4 ottobre 2003. L’anno seguente è passato a Senigallia, in B1, per farsi le ossa e nella stagione 2006/2007 ha conquistato la promozione in Serie A con Pistoia.
Nell’estate del 2007 ha firmato per tre stagioni con la Sutor Montegranaro, disputando il primo anno in prestito a Pavia in Legadue e i due successivi nelle Marche. Nel giugno del 2011 è stato ingaggiato dalla Pallacanestro Cantù, per poi firmare nel 2012 con la neopromossa Pallacanestro Reggiana per quella che si è rivelata una tappa fondamentale nella sua carriera.

A Reggio ha trovato l’ambiente ideale per esprimere a pieno le sue potenzialità, diventando il faro di una squadra vincente. Nel 2014 si è aggiudicato con la Grissin Bon l'EuroChallenge, risultando MVP della finale giocata contro i russi del Triumph Lyubersty. Nella stagione 2014/2015 ha guidato la squadra nella splendida cavalcata culminata con la finale Scudetto, poi persa contro Sassari. Dall'estate 2015 è un giocatore dell'Olimpia Milano, squadra con cui ha vinto Scudetto e Coppa Italia nel 2016, Coppa Italia 2017 e Supercoppa nel 2016 e 2017 e ancora titolo di campione nazionale nella stagione 2017/2018 e Supercoppa 2018.

In azzurro dal 2009, Cinciarini ha partecipato a quattro edizioni dell'EuroBasket (2011, 2013, 2015, 2017). Vanta 632 punti in 128 presenze in azzurro.

Playmaker puro, non è il tipo di atleta da giocate spettacolari, che si esalta al tiro, ma un ‘ragioniere’ che pone il suo talento al servizio della squadra. Non un grande realizzatore (ha superato la doppia cifra solo nelle tre stagioni a Reggio Emilia, 7,3 la media punti in carriera in serie A), ma implacabile assist-man (3,1 assist di media in carriera, oltre 6 con la Grissin Bon). Un’intelligenza cestistica che si riflette in oculate scelte al tiro, evitando forzature, prediligendo scarichi e ribaltamenti per liberare i compagni.

Jeffrey Brooks è nato a Louisville, negli Stati Uniti, il 12 giugno 1989. Ala forte di 203 cm per 94 kg, una volta uscito dalla Pennsylvania State University, è approdato in Italia firmando con Jesi in A2. Nel 2012 è stato ingaggiato da Cantù, squadra con cui ha vinto la Supercoppa. Dopo una stagione a Caserta, nel 2014 ha firmato per Sassari, mettendo a segno il triplete (Campionato, Supercoppa e Coppa Italia) nella stagione 2014/2015, con Meo Sacchetti in panchina. Dopo due esperienze in campionati esteri, in Russia con il Saratov nel 2015 e in Spagna a Malaga nel 2016 (formazione con cui ha vinto l'Eurocup), dall'estate 2018 è un giocatore dell'Olimpia Milano, squadra con cui si è aggiudicato la Supercoppa 2018.

Il 9 settembre 2018 ha ottenuto il passaporto italiano in seguito a matrimonio e pochi giorni dopo, il 14 settembre, ha esordito in Nazionale contro la Polonia a Bologna realizzando 16 punti. Vanta 3 presenze e 25 punti in magia azzurra.

Ottimo tiratore dalla distanza (quasi il 40% in Eurolega sia a Milano che l’anno precedente a Malaga), Brooks è quel tipo di atleta che ogni coach vorrebbe allenare, in grado di fare bene le cose semplici, che brilla per intelligenza tattica e capacità di difendere con grande intensità. Fisicità e atletismo sono le caratteristiche principali di un giocatore che, con i suoi 203 cm, rappresenta una manna dal cielo per una squadra come l’Italia carente di peso sotto le plance (ancor di più con l’ormai certa assenza di Melli ai Mondiali).

Amedeo Della Valle, nato ad Alba (Cn) l’11 aprile 1993, è un play/guardia di 194 cm per 88 kg. Cresciuto nelle giovanili di Casale Monferrato, ha fatto il suo esordio in prima squadra nel 2009 nell'allora campionato di Legadue. Nel 2011 si è trasferito negli Stati Uniti alla Findlay Prep High School di Henderson in Nevada, dove ha battuto il record di tiri da tre realizzati in una sola stagione (66). La sua carriera cestistica è proseguita negli Usa con la Ohio State University, disputando con i "Buckeyes" il torneo NCAA nel 2013 e nel 2014. Nel marzo del 2014 è tornato in Italia per giocare con Reggio Emilia. A fianco di Cinciarini è stato uno dei protagonisti della stagione d’oro 2014/2015 della Reggiana, arrivata alla finale Scudetto poi persa contro Sassari. Nel 2015 ha vinto con i reggiani la Supercoppa ed è stato nominato MVP. Ha continuato ad esprimersi su buoni livelli in Emilia per le successive tre stagioni, prima di essere ingaggiato nel 2018 dalla Olimpia Milano, squadra con cui ha vinto la Supercoppa 2018.

In Nazionale dal 2014, ha disputato l'EuroBasket 2015 e le gare di qualificazione nell'estate 2014. E' stato campione d'Europa con la Nazionale Under 20 nel 2013 a Tallinn in Estonia, vincendo il titolo di MVP della manifestazione. Con l'Azzurro Senior ha messo a segno 240 punti in 52 match.

Nonostante abbia dovuto calarsi a Milano in una realtà totalmente diversa rispetto a quella reggiana, accettando un ruolo di rincalzo e non più di leader, con un minutaggio ridotto, in Nazionale ha messo spesso in luce le sue migliori qualità (memorabile la sfida con la Polonia dello scorso settembre nelle qualificazioni ai Mondiali, 28 punti e 8/11 da tre). Amedeo sa giocare con intelligenza, prendendo quei tiri dalla lunga in ritmo che tanto piacciono a coach Sacchetti, quelli costruiti da giochi di squadra, quelli che arrivano al momento giusto per tagliare le gambe all’avversario. Passando dalla provincia alla metropoli, sebbene in un’annata tutt’altro che felice per l’Olimpia, è ulteriormente cresciuto in personalità e farà di tutto per guadagnarsi un posto tra i dodici della spedizione in Cina.

Paul Stephane Biligha, nato a Perugia il 31 maggio 1990, è un centro di 200 cm per 106 kg. Figlio di genitori camerunesi, all'età di 8 anni si è trasferito nel loro paese nativo scoprendo la passione per la palla a spicchi. Tornato in Italia a 16 anni, si è formatosi nelle giovanili di Firenze e ha esordito nell’allora Legadue nel 2009/10 con la canotta di Casalpusterlengo, dopo le esperienze in C Regionale al Verolanuova e in C Dilettanti alla Pallacanestro Crema. Nel 2010/2011 è stato ingaggiato da Pavia in A Dilettanti e l'anno successivo è tornato a difendere i colori di Casalpusterlengo. Nel 2012 ha firmato con la Felice Scandone Avellino, squadra con cui ha esordito in Serie A. Nella stagione 2014-15 ha giocato a Ferentino in A2 Gold, tornando in Serie A con Cremona nel 2015. Nel 2016/17 ha vissuto la sua migliore annata, con un consistente minutaggio e una media punti in doppia cifra (11 punti e 5,2 rimbalzi in 26,4 minuti). Dall'estate 2017 è un giocatore della Reyer Venezia, squadra con cui vince lo Scudetto nella stagione 2018/2019 (medie di 3,7 punti e 1,4 rimbalzi in 11,1 minuti d’impiego). Nel luglio 2019 ha firmato un contratto triennale con Milano.

Biligha ha esordito in Nazionale il 30 luglio 2017 nella gara disputata a Trento contro l’Olanda (realizzando 7 punti). Per lui 126 punti in 31 presenze. Ha partecipato all'edizione 2017 dell'EuroBasket FIBA a Tel Aviv e Istanbul.

Nonostante l'altezza non elevata, è un centro possente e reattivo, dotato di buona tecnica individuale e senso della posizione. Tenuto ai margini del trionfale progetto Reyer, sia per un infortunio che per la mancata volontà di rinnovo del contratto, nel corso della fase di qualificazione ai Mondiali si è rivelato una pedina importante nello scacchiere di coach Sacchetti. Considerata la situazione d’emergenza in cui versa il reparto lunghi, ci si affiderà a lui per contrastare gli avversari sotto le plance e aprire il gioco per gli esterni. Dovrà farsi trovare pronto su ogni palla vagante, su ogni rimbalzo sporco o aiuto difensivo.

Riccardo Moraschini è una guardia/ala nato a Cento (Fe) l’9 gennaio 1991. Alto 194 cm per 99 kg, è cresciuto nelle giovanili della Virtus Bologna, con cui ha vinto uno Scudetto Under 19 Eccellenza nel 2010 e uno U17 nel 2008, esordendo in prima squadra in Serie A il 6 gennaio 2008.

Nel 2008/2009 ha esordito in EuroChallenge, competizione poi vinta da Bologna.

Nel 2011 ha giocato in prestito a Biella e l'anno successivo a Sant'Antimo, nell'allora Legadue. Rientrato alla Virtus Bologna nel 2012, l’anno successivo si è trasferito alla Virtus Roma, squadra con cui ha giocato in EuroCup. Nel 2014 è stato ingaggiato dalla Pallacanestro Mantovana, società nella quale è rimasto fino alla stagione 2017/18 (con una parentesi nel campionato 2016/17 a Trento). Nella stagione 2018/19 è stato ingaggiato dalla New Basket Brindisi, riuscendo finalmente a guadagnare spazio (28,8 minuti d’impiego medio, rispetto ai 10,1 della precedente apparizione in serie A a Trento) e a mettere in mostra le sue qualità (come testimoniano i 12,3 punti – con il 35% da tre – 3,3 rimbalzi e 2,8 assist). Grazie alla costanza di rendimento è stato nominato miglior giocatore italiano della stagione. E’ di quest’estate l’ulteriore salto di qualità, con la firma per l’Olimpia Milano.

In Nazionale (con la quale ha esordito nel 2011 in occasione dell’All Star game) ha disputato, nell’estate del 2014, le gare di qualificazione al Campionato Europeo 2015. Vanta in azzurro 19 presenze e 38 punti.

Moraschini è un esterno con importanti doti fisiche, che sa farsi valere sia in fase difensiva che offensiva. Tatticamente duttile, può essere impiegato al fianco di una guardia o di un’ala piccola, disponendo di una varietà di soluzioni d’attacco, dalla penetrazione al ferro al tiro costruito dal palleggio.