A2 Femminile - Udine spegne le speranze dell'Autosped Castelnuovo Scrivia

A2 Femminile - Udine spegne le speranze dell'Autosped Castelnuovo Scrivia

E' la Delser, dipinta alla vigilia come formazione in crisi, ad aggiudicarsi con pieno merito la sfida del Camagna riducendo così al lumicino le già non troppo corpose speranze dell'Autosped di conquistare un posto tra le prime quattro al termine del girone di andata; le concomitanti vittorie di Alpo e Bolzano, che salgono così a 16 punti, ed i successi di Sarcedo e Carugate, che invece agganciano le giraffe a quota 14, complicano infatti parecchio la situazione per le ragazze di Pozzi.

Il coach di casa deve rinunciare, come previsto, a Corradini mentre recupera in extremis Podrug che però parte dalla panchina; alla palla a due i due starting five sono composti, rispettivamente, da Repetto, Bonvecchio, Claudia Colli, Carolina Colli ed Albano e da Vella, Ianezic, Vicenzotti, Sturma e Vente. Avvio tutto di marca ospite come testimonia il 9-0 fatturato dopo soli 2′; Albano prova a fermare l'emorragia ma dopo un altro 6-0 esterno il ricorso al time out diventa una necessità; la sosta sembra portare qualche buon frutto visto il 7-0 (tripla di Albano e canestri di Claudia e Carolina Colli) con cui le giraffe escono dal minuto ma Udine non arretra, riportando il vantaggio oltre la doppia cifra (22-11) nonostante il canestro di D'Angelo. La difesa locale, fino a quel momento decisamente poco aggressiva, sembra reggere meglio l'urto delle avversarie, tenendole a secco negli ultimi 3′, ma i molti errori in fase offensiva, anche dalla linea della carità, consentono solo di spremere un misero 3-0 (tutto di D'Angelo) per il 14-22 del 10′.

Si riparte con una tripla di Ianezic, che comincia il proprio personalissimo show (finirà con un sontuoso 4/4 dall'arco) ma il Bcc sembra crederci e prima con Podrug e D'Angelo e poi con 5 punti di Claudia Colli riesce ad avvicinarsi ad un solo possesso pieno di distanza (24-27) ma, dopo aver fallito l'appoggio del -1, subisce una nuova fiammata delle friulane che con un perentorio 8-0 ristabiliscono le distanze; castelnovesi che accusano il colpo, continuando a litigare con il ferro e sbagliando molto anche dalla lunetta (9/18 lo score dei liberi all'intervallo) ed andando al riposo sul -12 (30-42) dopo i liberi di Bonvecchio (1) e Bernetti (2) ed un gioco da 3 punti dell'indomita Claudia Colli.

Al rientro dopo la pausa lunga giraffe che sembrano attaccare con risultati migliori la difesa ospite ma senza riuscire a limitare le bocche da fuoco avversarie che continuano a trovare con continuità la via del canestro; le iniziative di Carolina Colli, Pavia (5 punti), Albano (4) e Claudia Colli vengono così vanificate dalla vena realizzativa delle udinesi che dopo 5′ vedono il proprio margine ancora immutato (55-43). L'Autosped prova a stringere le maglie della propria difesa (concedendo un solo canestro alla Delser nei restanti 5′) ma ancora una volta non capitalizza il buon momento nella propria metà campo realizzando solo 4 punti (Podrug) ed entrando nei 10′ finali ancora sul -10 (47-57).

Claudia Colli e D'Angelo aprono il quarto decisivo con in canestri del 51-57 restituendo un minimo di entusiasmo al pubblico del Camagna, entusiasmo che viene subito spento da un'altra tripla frontale di Ianezic; la squadra di Matassini è ancora ben oltre la doppia cifra (67-54) a poco più di 4′ dalla fine perché al libero di Pavia ed al canestro di Podrug si oppone un 6-0 ancora tutto della numero 9 friulana. Pavia prova a suonare la carica ed i successivi viaggi in lunetta dell'ex Broni, di Bonvecchio e di Podrug (2 volte) riportano sul -3 il Bcc a circa 2′ dal termine (64-67). Udine però non trema, mantiene la necessaria lucidità per replicare, con Turel e Vicenzotti (mvp della partita), ai successivi canestri di Claudia Colli e Bonvecchio chiudendo poi la sfida dalla lunetta sul vano tentativo di fallo sistematico delle padrone di casa.

Sconfitta, come già detto, più che giusta, figlia, prima di tutto, di un atteggiamento difensivo assolutamente insufficiente; concedere 75 punti ad una formazione che fino a quel momento viaggiava ad una media di 51.3 punti a partita la dice lunga sui demeriti castelnovesi che, come spesso succede in questi casi, si sommano ai meriti delle avversarie, abili a sfruttare ogni spazio loro concesso. Se alla fine, semplificando, si potrebbe giustificare il ko con le diverse percentuali nel tiro da 3 (2/18 per l'Autosped e 8/18 per Udine) in realtà a fare la differenza è stata anche la lotta a rimbalzo (46 a 37 per le ospiti) e, più in generale, la maggiore reattività messa in campo dalle friulane, spesso prime sulle palle vaganti.

Per quanto riguarda le castelnovesi, oltre ai problemi lamentati, come già detto, nella propria metà campo, va annotato il fatto che la voglia di fare e di lottare, che certo non è mancata, spesso è sfociata in frenesia portando alla ricerca di soluzioni individuali non sempre ben consigliate; l'aspetto positivo è stato quello di una squadra che non ha mai mostrato segni di resa lottando con determinazione anche quando, a 5′ dalla fine, il match sembrava praticamente segnato. Non è bastato per conquistare i due punti ma deve essere uno dei punti fermi da cui ripartire in ottica futura, lasciando da parte sogni e chimere per vivere alla giornata, giocando, con feroce determinazione, partita per partita.