A2 F - Elite Roma, Ilenia Magistri: "il campionato è ancora lungo, serve tanta determinazione"

A2 F - Elite Roma, Ilenia Magistri: "il campionato è ancora lungo, serve tanta determinazione"

E’ la “lottatrice” per eccellenza di Elite Basket Roma, la giocatrice che si fa carico più di tutte del “lavoro sporco” che c’è da fare in una squadra di pallacanestro, soprattutto sotto ai tabelloni. Per questo la vedi sempre al centro delle situazioni in cui c’è da metterci il cuore, la grinta, la voglia di vincere. La classica giocatrice nata per far esaltare i suoi tifosi, insomma. Tra le più esperte del gruppo, anche se appena 27enne, quest’anno Ilenia Magistri “viaggia” a oltre 7 punti e 5 rimbalzi a partita. Dopo quattro mesi di campionato, abbiamo fatto con lei il punto della situazione tanto a livello individuale che dei squadra.

 

A inizio stagione l’obiettivo dichiarato dalla società era la salvezza, il più possibile tranquilla. A girone di ritorno già iniziato, come vedi la situazione attuale di classifica?

La nostra situazione in classifica ad oggi sicuramente non ci rende molto tranquille. Sappiamo che ogni partita è un passo verso la salvezza e siamo consapevoli che un po’ per gli errori fatti e un po’ per inesperienza abbiamo lasciato tanto, forse troppo. Ma il campionato è lungo e siamo determinate a rimanere in questa categoria.

Il girone di andata è vissuto di alti e bassi, con una forte differenza di rendimento tra casa e trasferta. A cosa lo imputi?


Sicuramente il fattore campo incide molto. Giocare in quella che possiamo definire ‘casa nostra’ ci dà un senso di protezione e quel qualcosa in più che in trasferta ci manca, quel pizzico di carattere in più che sembra mancare ogni volta che calpestiamo un altro parquet. Poi si possono ipotizzare tanti altri fattori, ma a prescindere sanno di alibi: per sbloccarci fuori casa dobbiamo essere due volte più determinate.

Quanto hanno inciso gli infortuni secondo te? E come li avete vissuti all’interno dello spogliatoio? In questi casi ci si fa più prendere dallo scoramento o rappresentano una molla in più per reagire?

Di sicuro hanno cambiato il nostro campionato L’infortunio, giàa  settembre, di Emanuela Moretti ha fatto sì che molti equilibri si siano alterati, anche se non vorrei ammetterlo altrimenti si monta la testa… La mancanza del suo talento si fa sentire partita dopo partita, per non parlare dell’infortunio a Silvia Ceccarelli, che è stata una vera e propria doccia fredda, soprattutto a livello umano. Devo dire che  la squadra ha reagito bene: le nostre ‘piccole’, in particolare, hanno raddoppiato minuti e sforzi ed è notevole come si siano responsabilizzare e stiano facendo un ottimo campionato. Quindi direi  che sì, la risposta è stata ottima, è scattato quel qualcosa che  ci ha unito e almeno sotto questo aspetto ci ha rese più forti. Insomma, ormai sappiamo benissimo cosa significhi giocare in ‘emergenza’.

Da due partite avete un nuovo capo allenatore. Maurizio Pasquinelli. Che differenza hai visto finora, tanto negli allenamenti quanto in partita?

Sicuramente ha portato una pallacanestro diversa. A freddo posso dirti che ho notato molta più intensità, con la squadra che ha preso più sicurezze. Ovviamente c’è ancora tanto, tantissimo da lavorare: dobbiamo acquisire molta più fluidità e continuità a livello di gioco di squadra sia in fase difensiva che offensiva.

A livello personale, che voto dai finora alla tua stagione?


Onestamente credo che finora sia stata mediocre. E comunque sono del pensiero che si può sempre dare di più.

Sei una delle atlete più esperte del gruppo. Senti di rappresentare un punto di riferimento per le più giovani?

Francamente non saprei. Forse non è una domanda da fare a me, però posso dire che spero di esserlo.

Quanto è difficile riuscire a conciliare l’attività lavorativa con un impegno comunque molto gravoso e di alto livello come il basket di serie A?

È davvero complicato. La A2 è molto impegnativa, ma fortunatamente mi aiuta molto il fatto di potermi gestire il lavoro sistemando le cose in base agli impegni lavorativi. Ma la passione è passione, quindi tanti sacrifici vengono spesso fatti volentieri.