Nazionale e televisione: un successo mancato per la FIP?

26.11.2017 11:57 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Nazionale e televisione: un successo mancato per la FIP?

La Nazionale è sempre la Nazionale, la maglia azzurra - ma i provincialotti che animano i dibattiti all'interno del nostro basket dovrebbero guardare alla portata planetaria delle qualificazioni FIBA - ha ancora il suo appeal, le tante partite giocate in questi cinque-sei giorni di pallacanestro internazionale richiamano un pubblico enorme. Possiamo già affermarlo senza che le seconde gare in programma siano state tutte giocate. Forse lo spettacolo è altrove, come sono altrove le grandi star che se possono, come nel caso della EuroLeague, possono rifiatare per un weekend o trastullarsi nelle pesanti e lunghissime liste infortunati della NBA. Adam Silver chiacchiera, studia il problema ma intanto accusa il colpo. Gli esegeti del business a tutti i costi vi parleranno di altro, su queste verità non hanno argomenti. 

Continua invece l'harakiri mediatico della FIP, sempre più bottega provinciale nei suoi equilibrismi per non scontentare nessuno pensando che ciò crei consenso. Clamorosamente bella come sempre la trasmissione di Italia-Romania su Skysport, ma l'ennesima mancata diffusione dei dati di ascolto ci conferma, ça va sans dire come direbbe un Tavecchio qualsiasi, che per propagandare adeguatamente la pallacanestro occorre la trasmissione televisiva in chiaro. Forse alla stessa Sky poteva essere richiesto di mandare la partita sul suo canale 26 Cielo... Moto e auto ci hanno già insegnato con le loro esperienze la differenza tra chiaro e criptato e per recuperare popolarità più che le entrate di Gallinari o le triple di Datome serve la possibilità di far vedere a tutti la gara.

Tecnicamente è ovvio (come si è visto perfino per gli Stati Uniti che il gruppo l'hanno preparato con più tempo a disposizione per l'accordo tra la NBA e la Federazione) che una partita preparata in tre giorni da un gruppo completamente nuovo - per l'Italia c'era anche il coach nuovo e non serve tornare al paragrafo precedente sulla FIP per ricordarne il perché - possa risultare a tratti approssimativo e infarcito di incomprensioni banali. Compensato dall'agonismo che indossare la maglia del proprio paese genera e dall'adesione a un basket più semplice e comprensibile al grande pubblico. Ma questo vale oggi; la continuità nella conduzione tecnica nella prossima finestra di febbraio e nella scelta degli uomini risulterà migliorata. Quanto alla finestra estiva, l'eventuale recupero delle stars di NBA ed EuroLeague dentro un sistema di gioco più oliato farà alzare il livello tecnico della manifestazione: perciò attenti a giudizi anticipati perché i conti si dovranno fare a bocce ferme al termine del torneo di qualificazione alla World Cup.