L'intervento di Carlo Fabbricatore a Sportitalia su Gentile, Panathinaikos e Olimpia

L'intervento di Carlo Fabbricatore a Sportitalia su Gentile, Panathinaikos e Olimpia

Mentre mezza stampa sta accapigliandosi per cercare di essere il primo a dare la notizia del passaggio di Alessandro Gentile al Panathinaikos che, per la verità abbiamo riportato già in mattinata (qui), il nostro Carlo Fabbricatore propone la sua analisi tecnica e logica nel contenitore delle 18:30 di Sportitalia di oggi.

Panathinaikos. La migliore, forse l'unica soluzione visto il rapporto qualità-prezzo. Stiamo parlando di un giocatore che è caro e non molte squadre se lo possono permettere. Obiettivamente delle Top nessuna ha bisogno di un giocatore di quel tipo. Penso che Atene possa essere una piazza importante, non come ai tempi di Obradovic, con un grande pubblico ma società un pò strana con un figlio che è subentrato nella gestione e ha avuto qualche problema di relazioni, anche con la EuroLeague. Un club con prospettive, non superiori a quelle di Milano (che avrebbe la potenzialità di giocarsi le Final Four) cui manca una vittoria attualmente per essere in linea con le aspirazioni di passaggio del turno nonostante le occasioni sprecate con Bamberg e Kazan, pur avendo il bonus della vittoria con il Dogus.

Barcellona. E' un club che ha propri canoni sulla scelta dei suoi giocatori, e se li porta avanti nel tempo. Se analizzi il roster dei catalani, nel tempo è sempre costante, con facce che ritornano. Ha perso giovani interessantissimi hce sono andati nella NBA. Penso che comunque la dimensione greca, per il modo di essere di Gentile, probabilmente è migliore di quella di Barcellona.

Milano. L'Olimpia, contrariamente a quanto sta picchiando duro la critica, non è stata costruita male. Ha delle dinamiche ben precise. Forse c'è stato qualche errore di valutazione su qualche giocatore, però Raduljica i rimbalzi non li ha mai presi e l'intimidatore non l'ha mai fatto. Se vogliamo far fare ai giocatori cose che non sanno fare, di cosa stiam parlando? Milano avrebbe bisogno di un giocatore che riesca a mettere paura in area, perché subisce non in relazione al numero dei rimbalzi ma sulla capacità di intimidazione. Con il CSKA si sono visti due quarti in cui l'EA7 ha giocato quasi alla pari o addirittura meglio, con il risultato che le dava ragione e condizionando con la durezza messa in campo gli arbtri che, dopo aver mandato l'Olimpia rapidamente in bonus, non hanno fischiato più. Dopo due minuti del terzo periodo a Milano si è accesa la spia rossa negli occhi ed è arrivato il crollo. Anche perché Mosca ha messo in campo una qualità di gioco difensivo che non vedevo da anni. Meno qualità di giocatori (mancavano Teodosic e De Colo) ma qualità di gioco, aggressività e aiuto. Ho in testa la fotografia di una azione in cui hanno aiutato tre volte consecutive nella penetrazione con scarico sul lato debole, arrivando lo stesso a contestare il tiro al giocatore milanese. Più volte si sono ripetuti raddoppi e aiuti."