La Marco Polo Forlì si arrende per Poletti, addio o arrivederci?

TUTTO fermo, fermissimo. Il momento chiave era lunedì: in quelle ore la FulgorLibertas è stata davvero vicinissima al ritorno di Mitchell Poletti. Poi basta. Quando Brindisi si è impuntata per aver prima un sostituto è finito tutto. Ironia della sorte: Forlì ha perso una settimana di mercato decidendo che prima bisognava vendere e poi comprare; quando poi ha trovato il giocatore giusto e anche l’accordo, Brindisi, che ha evidentemente problemi opposti a quelli di via Zuelli, non lo molla perché vuole prima comprare e poi vendere. Due filosofie diverse come sono diversi i budget delle due squadre. E che mettono in trappola sia la FulgorLibertas che Mitchell Poletti, ormai decisamente scontento di restare in Puglia, prigioniero del biennale firmato in estate. Prima, va detto, di trovarsi davanti nelle rotazioni Borovnjak (che qualche anno fa giocava in Eurolega) e Callahan. Più, tanto per gradire, Ndoja e Maestrello. Ad ogni modo pare evidente che Brindisi cerca sì un sostituto ma non ha tutta questa fretta. Ancora una volta: esattamente il contrario di Forlì. Domattina scade il termine per tesserare qualcuno in tempo per l’anticipo televisivo contro Barcellona (venerdì sera su RaiSport) e a meno di improbabili sconvolgimenti Nenad Vucinic avrà a disposizione la stessa pattuglia di lunghi che ha preso 32 rimbalzi in meno degli avversari a Scafati e che ha gettato via la partita a Ostuni. Le (poche) speranze di cambiare il quadro dipendono da Veroli, dalla possibile partenza di qualche altro lungo. Brindisi è l’unica che ha soldi, le altre no, e anche Verona potrebbe tenersi chi ha già, Renzi e Banti. Ci si riproverà lunedì.
NENAD Vucinic deve gestire una situazione sempre più difficile. Nell’ultimo time-out al PalaPentassuglia, dicono, ha chiesto ripetutamente un fallo. Ha inserito allo scopo Borsato per Wanamaker, che aveva 4 falli, perché non ci fosse il rischio che toccasse a lui spenderne uno, si è visto in tv il chiaro gesto di calare la mano ‘a coltello’ sul braccio. Purtroppo non è la prima volta che una squadra, senza leadership (quanto manca Nardi...) ed esperienza commette un simile errore: proprio all’andata non fu commesso un fallo (a +4 a -40”) e nel match di Piacenza fu chiesto di fermare con le buone o le cattive Alan Voskuil, senza che nessuno riuscisse a evitare il 9/12 da tre.
IL PROBLEMA principale però, al momento, sono i lunghi, troppo leggeri. E in un momento così difficile è da vedere forse come una mossa psicologica anche la conferenza stampa settimanale, fissata per oggi pomeriggio: viene invitato a parlare Joe Trapani. Proprio l’autore del fallo in attacco che è costato la partita contro Ostuni...
Marco Bilancioni