Varese, la contestazione tocca la società. Ma il Poz...

Nella partita con Venezia, presi di mira Vescovi e Giofrè
16.02.2015 15:28 di Paolo Zerbi   vedi letture
Varese, la contestazione tocca la società. Ma il Poz...

L'ennesima sconfitta, la quarta consecutiva, è quella che porta alla contestazione in casa Varese. Masnago non perdona, perché fondamentalmente Masnago ha perso la pazienza. La curva contro Venezia si è esposta, prendendo di mira la società biancorossa. Striscione contro Francesco Vescovi e Simone Giofrè, cui si imputano gli errori di mercato in estate, con i tamponamenti invernali più dannosi che risolutivi. Perché, di fatto, l'unica continuità che Varese ha avuto in questi anni è stata dietro la scrivania, e dopo la stagione degli "Invincibili" non si è saputo far sognare ancora una città che si era messa in testa lo scudetto. Società presa di mira, Gianmarco Pozzecco ancora salvo. Corretto? Che il "Poz" nella "città giardino" vantasse un credito maggiore era facilmente preventivabile, che l'inesperienza dell'allenatore biancorosso in una situazione così complicata sia evidente è sotto gli occhi di tutti. In soldoni, a Varese si pensava in una stagione tranquilla, dove l'entusiasmo di Pozzecco potesse dare qualcosa in più. Ci si è ritrovati in un'annata più che complicata, dove sono invece emerse tutte le pecche di un allenatore al primo anno in Serie A. Anche nella partita contro Venezia, non hanno convinto i sei minuti sul parquet di Yakhouba Diawara. Lui, sì, sempre più nel cuore dei varesini per dedizione ed attaccamento alla maglia. Ma serviva davvero gettarlo in una mischia in una partita, a detta proprio di Pozzecco, in cui la sconfitta ci poteva stare? L'unica certezza è che a Varese, ora, regni una confusione totale. E la vittoria di Pesaro rende anche difficile capire su chi fare la corsa per non retrocedere. Perché al momento, questa Varese può unicamente pensare ad evitare l'ultimo posto.