"Pino, Pino!" Brumatti: L'Ultimo dei miei eroi, il libro

Fonte: fip.it
"Pino, Pino!" Brumatti: L'Ultimo dei miei eroi, il libro

"Pino, Pino! Pino, Pino!" L'urlo di gioia intonato dai suoi tifosi dovunque abbia giocato: a Trieste, Milano, Torino, Reggio Emilia, Verona e poi Siena nel corso di una carriera che si è conclusa a 42 anni con l'ennesima promozione. Quel meraviglioso e affettuoso "Pino, Pino!" lo ha sempre accompagnato, come ricorda Mario Zaninelli, dopo ognuno dei tanti canestri segnati (8755 in serie A in 670 gare, la maggior parte delle quali giocate prima che venisse introdotto il tiro da tre) perché Pino Brumatti era un giocatore che risolveva le partite con umiltà, determinazione e divertendosi.

L'Ultimo dei miei eroi è Pino Brumatti, protagonista del libro scritto con passione, competenza, ma soprattutto tanto affetto, da Mario Zaninelli e Lorenzo Dallari, e pubblicato dalla casa editrice Sport e Passione.

"L'Ultimo dei miei eroi" è una citazione dal telegramma che Cesare Rubini, che lo aveva voluto all'Olimpia, inviò a Brumatti il 23 ottobre 1977 quando questi si trasferì da Milano, lasciando la squadra dove aveva giocato per dieci anni, a Torino. E forse un eroe dello sport e della vita Brumatti lo è stato davvero.

"Ma chi era davvero Pino Brumatti? - si chiede Dallari, provando a dare una risposta- Un eroe d'altri tempi, un bonaccione mai arrabbiato che amava la vita e la pallacanestro, la famiglia, gli amici, che conosceva bene il significato di due parole: educazione e rispetto. Un gentiluomo antico, un signore sempre sorridente, sincero e leale. Un esempio incredibile di longevità agonistica"

Dallari e Zaninelli ripercorrono la carriera di Brumatti, andando oltre, molto oltre, una semplice cronologia. E' un percorso corroborato dalle tante testimonianze di quelli che lo hanno conosciuto e che hanno giocato con lui e contro di lui e che ci restituisce alla fine la figura di un uomo e di un atleta il cui spessore come persona, per quanto possibile, è stato superiore a quello del giocatore di alto livello che tutti abbiamo apprezzato.

Pino Brumatti, nel 2010 è stato insignito con l'Italia Basket Hall Of Fame, la maggiore onoreficenza della FIP, nel 2011, purtroppo, un infarto lo ha portato via.

Questi alcuni, tra i tanti, ricordi di amici, compagni di squadra, allenatori ed avversari:

"Pino era sempre il primo ad arrivare all'allenamento, si metteva subito a tirare: voleva sempre giocare, anche quando era infortunato. Attirava su di sè l'attenzione degli avversari, così i suoi compagni erano più liberi. Era un eroe silenzioso, non era un gasato"
Dado Lombardi

"Mi ricordo che Pino è stato capitano della squadra, forse anche perché era il più vecchio. Era molto amico del nostro allenatore Dado Lombardi che era solito arrabbiarsi spesso: Pino faceva sempre il conciliatore tra lui e i giocatori, cercava l'equilibrio tra squadra e coach"
Bob Morse

"Tecnicamente Pino era un pericolo pubblico per tutte le squadre avversarie grazie alla sua velocità e al suo tiro mortifero"
Renzo Vecchiato

"Pino era la parte sbarazzina, lo "scugnizzo del nord-est" che si lavava i denti senza spazzolino. Ogni cosa che faceva nel campo da basket gli riusciva ben e lo condiva sempre con un sorriso. Dal punto di vista tecnico Brumatti aveva anche scompigliato il nostro gioco mettendo confusione nella regolarità che il Simmenthal aveva, e questo risultava vincente perché l'avversario non riusciva a trovare le contromisure"
Massimo Masini

"A livello di difesa aveva una teoria tutta sua: seguiva sempre la palla senza interessarsi
dell'avversario che doveva marcare. Diceva: 'Il mio avversario ha fatto 20 punti, ma io ne ho fatti 25. Il mio avversario non farà mai i punti che faccio io. Quindi gli altri mi aiutino in difesa, io segno e di conseguenza vinciamo'."
Mauro Cerioni

"Negli anni dal 1970 al 1973, caratterizzati da tre spareggi da enciclopedia del basket, Brumatti era la guardia tiratrice più forte in assoluto del campionato"
Sandro Gamba

"Pino era un tiratore per eccellenza che voleva i blocchi: giocava con grande naturalezza, riusciva a cambiare i ritmi delle partite (...) Però era molto reattivo e in campo risultava sempre un grande pericolo per qualsiasi difesa. Aveva la capacità di risolvere le situazioni anche più complicate, sapeva crearsi i falli: era uno di quei giocatori che avresti sempre voluto in squadra (...) La difesa di Varese aveva come obiettivo principale quello di limitare Pino Brumatti quando incontravamo il Simmenthal Milano. Raramente oggi si usa il sottomano, mentre lui in contropiede, dove sembrava il 'figlio del vento' cercava invece sempre di concludere in questo modo (...) Pino era il cuore pulsante del gruppo, capace di entrare nei momenti più delicati e di risolvere ogni situazione con canestri originali."
Dino Meneghin

Con la pubblicazione del libro prosegue l’impegno degli autori di devolvere parte del ricavato delle vendite all’associazione ONLUS “Casa Luce e Sorriso Giovanni Paolo II” di Casola Montefiorino in provincia di Modena, un presidio per la convalescenza e la riabilitazione di pazienti oncologici che grazie al coinvolgimento attivo dei famigliari mira al raggiungimento del pieno recupero dell’efficienza fisica, psicologica e sociale.

L'Ultimo dei miei eroi
di Lorenzo Dallari e Mario Zaninelli
Casa editrice Sport e Passione
Formato 14×21 cm
162 pagine comprensive di foto originali
Brossura fresata
Copertina in cartoncino semplice
Prezzo: 12,00 euro

Info
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