Lega A - A confronto i bilanci delle big italiane di basket, da Milano a Sassari

Lega A - A confronto i bilanci delle big italiane di basket, da Milano a Sassari

Nello sport, e il basket non fa eccezione, non conta più solo il risultato sportivo ma è sempre più preponderante e importante il risultato economico. Parole come "ricavi" e "fatturato" come hanno ben dimostrato le discussioni estive sulla partecipazione alle coppe europee stanno arrivando anche alle orecchie e al linguaggio dei tifosi e non sono più ristrette a un pugno di esperti del settore. Una buona gestione economica delle risorse e il reperimento delle risorse stesse diventa fondamentale specialmente in uno sport che non ha i ritorni di immagine televisiva minimamente paragonabili al calcio. Un viaggio dentro i bilanci delle società di pallacanestro italiane l'ha fatto per Calcio e Finanza Pietro Chierici (link) che presenta anche i grafici relativi all'indagine effettuata, dal titolo "Dall’Olimpia Milano alla Dinamo Sassari, i bilanci delle big italiane di basket a confronto".

Abbiamo quindi voluto analizzare quali sono i numeri del basket italiano, quantomeno per quanto riguarda la Serie A. Anzi, il meglio della Serie A nelle ultime stagioni: in questo articolo analizzeremo infatti i costi e i ricavi delle più importanti società di basket italiano, ovverosia Olimpia Milano, Reyer Venezia, Scandone Avellino, Pallacanestro Reggiana, Aquila Trento e Dinamo Sassari.

Partiamo con l’analisi e già vi dobbiamo mettere in guardia per la prima particolarità: ci sono società (come Milano e Reggio Emilia) che chiudono il bilancio nell’anno solare (31 dicembre), mentre le altre lo chiudono con la fine della stagione sportiva (30 giugno). La conseguenza è che mentre per queste ultime, i numeri riguardano la sola passata stagione (in cui l’Olimpia ha conquistato lo scudetto), per le due società citate in precedenza i costi e i ricavi fanno riferimento per metà alla stagione appena conclusa, per l’altra metà a quella ancora precedente (con Sassari vincitrice del tricolore).

Per fissare nella memoria le squadre analizzate, di seguito trovate una rappresentazione dei club con i giocatori di rifermento dell’annata sportiva. A titolo di esempio, analizzeremo la Avellino di Ragland e Nunnally, mentre per Reggio il bilancio si riferisce per metà alla squadra di capitan Kaukenas e per metà a quella di capitan Cinciarini.

Confronto bilanci Serie A basket, la “potenza di fuoco”

La prima grandezza che vogliamo analizzare sono i ricavi, ovvero gli incassi da biglietti, sponsor, merchandising, ecc… Ma prendere il dato presentato in bilancio sarebbe fuorviante in quanto le società analizzate utilizzano modelli di business differenti. Ci sono proprietari che figurano come sponsor dei club e sono soliti chiudere il bilancio in pareggio, anche grazie al contributo che forniscono come sponsor. Un diverso modello di business prevede invece proprietari che non figurano fra gli sponsor, che fanno chiudere il bilancio in perdita e ripianano il disavanzo di tasca loro.

Proprio per normalizzare questi diversi modelli, abbiamo deciso di confrontare i club sul totale dei flussi in entrata necessari per azzerare il totale dei costi. In questo modo i contributi dell’azionista, che arrivino da sponsorship o da versamenti a copertura delle perdite, figurano in questo indicatore, che rappresenta l’effettiva potenza economica di ogni società.

Guardando la classifica, vediamo come l’Olimpia non solo sia prima, ma che faccia fronte a costi che sono due volte e mezzo più della Pallacanestro Reggiana e addirittura quattro volte maggiori rispetto all’Aquila Trento, che sul campo è riuscita comunque a combattere ad armi pari (eliminando Milano in Eurocup, salvo poi venire sconfitta nei playoff scudetto). Una speciale classifica che ricalca in maniera fedele il piazzamento delle squadra agli scorsi playoff scudetto, e probabilmente non è un caso.

Confronto bilanci Serie A basket, budget e stipendi

L’altra grandezza presa in considerazione è il costo del personale, quella che in gergo viene chiamato “budget” per i giocatori in rosa. Ricordando che i costi di Milano e Reggio sono la media delle due ultime stagioni, la società emiliana ha raggiunto due finali scudetto con un budget quasi tre volte e mezzo più basso dei meneghini (trionfatori l’anno scorso e semifinalisti due anni fa). Al secondo posto Avellino (che però è quarta per totale costi, quindi riesce a risparmiare sugli “altri costi”) e al terzo la Reyer Venezia, che nel finale di stagione ha aggiunto al roster elementi importanti e costosi (Pargo, Ejim e altri). Anche in questo caso, il rapporto fra la squadra col più alto budget e Trento (ottava nell’ultimo campionato) è di quasi cinque volte.

Confronto bilanci Serie A basket, il dato aggregato

Guardando invece i dati a livello aggregato e focalizzandoci sul trend delle grandezze appena analizzante, notiamo una crescita, sia dei costi complessivi (coperti nelle due modalità alternative sopra indicate), che del budget che queste squadre hanno investito per la squadra. Un trend anno su anno che va dal +7 al +11% ci restituisce un quadro di crescita che è influenzato da diversi fattori che sarebbe ambizioso condensare in poche righe. La speranza è quella che questa crescita continui, perché fuori dall’Italia non stanno certo perdendo tempo.