In ricordo di… “Willie” Sojourner

20.10.2016 07:00 di Emanuele Grignolio   vedi letture
In ricordo di… “Willie” Sojourner

In onore dell’undicesimo anniversario della sua scomparsa, abbiamo deciso di ripercorrere la carriera di questo grande giocatore passato dal nostro Paese.

Willard Leon “Willie” Sojourner nacque a Philadelphia nel lontano 1948. Dopo aver frequentato la Weber State University venne scelto dai Chicago Bulls al secondo giro del Draft 1971, ma non ebbe mai l’opportunità di poter calcare i parquet NBA. Quindi decise di passare alla lega rivale, la ABA, prima con i Virginia Squires e poi con i New York Nets, con cui vinse il titolo nel 1974.

Durante i suoi quattro anni tra i professionisti fu compagno e grande amico di Julius Erving, per cui coniò il famoso soprannome “Dr. J”.

Venne tagliato dai Nets in quanto peccava di atletismo (era alto 2.05, un po’ poco per i centri di allora) ed uscì dal mondo dei pro americani.

Dopo una stagione per i Lancaster Red Roses nella EBA venne chiamato da Italo Di Fazi, l’allora GM della Sebastiani Rieti, che però avrebbe voluto il fratello Mike, il quale purtroppo aveva appena firmato con gli Atlanta Hawks. Quindi a Rieti arrivò Willie al posto di Mike.

Gli aneddoti su di lui si sprecano, tramandati di bocca in bocca, quasi a renderlo un personaggio mitologico. Amato da tutti per il suo sorriso contagioso, oltre per le sue giocate spettacolari come il mitico “gancio cielo”.

Un giorno si sparse la voce della sua cessione e tutti i tifosi reatini si riunirono sotto casa sua, ma lui, con il suo solito incomparabile sorriso, mise a tacere quelle dicerie con un semplice “Willie no parte”.

Durante la sua esperienza italiana la Sebastiani Rieti arrivò per due volte in semifinale scudetto e altrettante volte in finale di Coppa Korac, riuscendo anche a conquistarla nel 1980.

Nel 1982 terminò la sua avventura con la maglia di Rieti, ma non quella italiana perché Sojourner giocò ancora per un anno all’Italcable Perugia prima di far perdere le sue tracce come faceva spesso al termine di ogni campionato.

Nel 2005, grazie a Gaetano Papalia, Willie tornò nella ormai sua Rieti con l’intento di aprire una scuola basket per bambini. Venne organizzata una festa per il suo ritorno e tutti in città volevano tributargli un ricordo, parlare con lui o semplicemente ricevere un saluto.

Questo clima di festa si spense in un amen durante la notte tra il 19 ed il 20 Ottobre, quando Sojourner scomparve in seguito ad un incidente automobilistico. I suoi funerali, che videro una grande affluenza di tifosi e concittadini commossi, avvennero all’interno del Palazzetto dello Sport, successivamente intitolatogli.

La sua canotta numero 18 venne ritirata dalla società reatina e da allora il suo banner è appeso all’altezza del cerchio di metà campo a vegliare sulle nuove generazioni di cestisti reatini