In ricordo di… Drazen Petrovic

22.10.2016 07:00 di Emanuele Grignolio   vedi letture
Petrovic in maglia NJ Nets
Petrovic in maglia NJ Nets
La puntata di oggi della nostra rubrica dedicata ai ricordi di questo meraviglioso sport è di quelle che fanno venire il magone persino a chi scrive. Oggi, in onore di quello che sarebbe stato il suo 52° compleanno, parleremo del “Mozart dei canestri” Drazen Petrovic. Mai un soprannome fu tanto azzeccato in quanto la carriera del giocatore dell’allora Jugoslavia fu una vera e propria sinfonia, intensa, appassionante, ma dal finale drammatico e amarissimo. La carriera di Petrovic inizia alla tenera età di quindici anni nel Sibenik, la squadra del suo paese natale Sebenico. Come tutti i grandi campioni non inizia da titolare, ma le sue prestazioni in campo gli fanno guadagnare il rispetto dell’allenatore Zoran “Moka” Slavnic e infatti l’anno seguente Drazen è già nel quintetto. Per ben due annate consecutive riesce a portare la sua squadra in finale di Coppa Korac, 1981/82 e 1982/83, entrambe perse contro i francesi del Limoges. Nel 1984, all’età di 20 anni, Mirko Novosel, l’allora allenatore del Cibona Zagabria, squadra in cui milita il fratello di Drazen Aza, riesce a portarlo nella formazione in quel momento campione nazionale. Petrovic dimostra sin da subito tutto il suo talento, segnando 43 punti medi a partita nella lega jugoslava, vinta subito al primo tentativo insieme con tre Coppe di Jugoslavia, due Coppe dei Campioni ed una Coppa delle Coppe. Passa alla storia di questo sport però la data del 5 Ottobre 1985, in cui Petrovic mette a referto ben 112 punti, sì avete letto bene, nella partita tra il suo Cibona e l’Olimpija Ljubljana. Dopo una simile dimostrazione di talento, nel 1988, firma un contratto allora milionario da quattro milioni di dollari all’anno con il Real Madrid. Durante la stagione conquista con il club spagnolo la Copa del Rey e la Coppa delle Coppe in finale contro la Snaidero Caserta di Gentile ed Esposito mettendo a referto ben 62 punti, giocando una serie di cinque gare ad una media folle di 41 punti a partita con ben 42 in Gara-4 della finale scudetto. In questo periodo si toglie anche grandi soddisfazioni con la Nazionale, vincendo l’argento olimpico a Seoul 1988, l’oro europeo in casa nel 1989 ed infine l’oro mondiale a Buenos Aires nel 1990. Al termine dell’annata 1989 con il Real decide di andare oltreoceano con i Portland Trail Blazers di Clyde Drexler, dichiarando a Sports Illustrated di cercare nuove sfide dopo aver vinto tutto in Europa. Al suo esordio in NBA arriva subito alle Finals, perse poi 4-1 contro i Detroit Pistons. Il clima in spogliatoio però non è dei migliori, in quanto i compagni lo accusano di essere troppo egoista, così la dirigenza lo lascia andare ai New Jersey Nets. Finalmente nella nuova esperienza trova un minutaggio che gli permette di mostrare tutto il suo talento, segnando 20 punti medi a partita. Un giorno Vernon Maxwell, allora guardia dei Houston Rockets, disse: "Deve ancora nascere un europeo bianco che mi faccia il c**o" e in risposta Drazen gli rifilò 44 punti in faccia. Nella sua seconda stagione a NJ la media punti crebbe a 23, con l’ammissione, come primo europeo a riuscirvi e secondo non USA dopo Hakeem Olajuwon, nel terzo quintetto NBA. Nel frattempo, però, Drazen si tolse anche altre soddisfazioni in estate con la maglia della Nazionale. Infatti la formazione croata conquistò l’argento olimpico a Barcellona 1992 perdendo solo in finale dal mitico Dream Team USA. Dopo la consacrazione della stagione precedente, quella delle Olimpiadi e vista la scadenza imminente del contratto con i Nets, l’anno successivo Petrovic decise di puntare ad una squadra da titolo. Sogno che però rimase nel cassetto, in quanto Petrovic il 7 giugno 1993 morì a soli 28 anni in seguito ad un incidente stradale, di ritorno da una partita di qualificazione dove segnò 30 punti. La NBA osservò il lutto su tutti i campi e la sua maglia numero 3 venne ritirata dai Nets. A dimostrare di cosa significasse Drazen per il popolo croato ancora oggi il 7 Giugno è giornata di lutto nazionale. Abbiamo voluto ricordarti nel giorno del tuo 52° compleanno e lo faremo per sempre nei giorni a venire. Auguri a te “Mozart dei canestri”, ovunque tu sia…