Varese, il Johnson giusto. Un cecchino "europeo" che sarebbe servito prima in Europa

08.12.2016 00:55 di Alessandro Palermo   vedi letture
Dominique Johnson
Dominique Johnson

In queste ore la Pallacanestro Varese ha annunciato la firma di Dominique Johnson, guardia americana proveniente dall'Alba Berlino. Un acquisto che può fare soltanto bene, un rinforzo in più - doveroso - che forse sarebbe dovuto arrivare prima. Varese in queste settimane perdeva acqua da tutte le parti, la dirigenza si è mossa intelligentemente perché i soldi a disposizione erano pochi ma il tutto poteva essere fatto con maggiore rapidità. Poi, noi non sappiamo se l'unico obiettivo di Claudio Coldebella fosse Dominique Johnson. Può anche essere che il GM biancorosso si sia fissato soltanto sul giocatore dell'Alba, volendolo a tutti i costi. Ecco, se il motivo fosse questo, sarebbe assolutamente scusato. La trattativa per portare il 29enne di Detroit non era semplice, tanti infatti gli intoppi contrattuali. In ballo due parti, anzi tre: oltre all'asse Berlino-Varese c'era anche il giocatore di mezzo, perché quest'ultimo voleva una buonuscita dal club tedesco. Trattativa non semplice, dicevamo, perché gli anni di contratto firmati da Johnson in estate erano ben due. Ma alla fine "DJ" farà parte della famiglia biancorossa, questo conta. Firmare prima, però, un giocatore del suo calibro sarebbe stato un toccasana da urlo per la squadra di coach Paolo Moretti, per le doti da grandissimo tiratore dell'ex Banvit. Cosa che non aveva e che non ha tuttora l'altro Johnson, Melvin. Il rookie del '93, ormai prossimo al taglio, aveva illuso i più per qualche tripla. Ma che non fosse un bombardiere di razza si era capito fin da subito.

Se è di cecchini che dobbiamo parlare, Dominique Johnson è il "pistolero" giusto. Nella stagione 2014-'15, al Maccabi Rishon Le-Zion, chiude segnando 14,8 punti di media in 20 partite. Le sue percentuali in Israele parlano chiaro: 44.6% da 3, ci sa fare. Una tripla, però, non fa primavera ma la conferma arriva anche l'annata seguente, in Turchia. In maglia Banvit segna 13.5 punti in campionato e 14.6 in Eurocup dove risulta essere anche il quarto miglior tiratore da 3 punti della competizione. Sintomo che la pistola funziona bene per davvero, anche perché tolta la doppia sfida disastrosa con Milano (che costò l'eliminazione dall'Eurocup al Banvit), prima di quell'ottavo di finale Johnson era leader della classifica dei "cecchini" da oltre l'arco. Anche in Germania, da dove arriva, Johnson ha dimostrato che in Europa non sente particolare pressione. Delle 6 gare disputate in Eurocup con l'Alba, ha sparato senza sosta da tre: 12 punti contro Fuenlabrada, 21 contro Bilbao, 24 (season high) contro il Lietuvus Rytas di David Logan, 14 nel match di ritorno con Fuenlabrada e 18 nella gelida trasferta in casa del Khimki. L'unico flop fu proprio contro i russi a Berlino, nella gara di andata (2 punti).

Peccato, però, perché uno così alla Varese "europea" impegnata (e naufragata) in FIBA Champions League avrebbe fatto comodo. Con il nativo di Detroit, forse, Varese avrebbe potuto evitare anche qualche bella scoppola. Uno che, in qualsiasi campo si trovi, non ha paura di mancare il bersaglio. Personalità e doti rare, quelle di Johnson. L'altro, quello giusto: Dominique.


Alessandro Palermo,
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