NBA - Golden State definisce le gerarchie della NBA seppellendo dei Cavaliers senza ritmo

NBA - Golden State definisce le gerarchie della NBA seppellendo dei Cavaliers senza ritmo

Kevin Durant e Zaza Pachulia non erano qui, in gara 7 del giugno scorso, eppure hanno giocato come se il sentimento di rivincita di allora appartenesse anche a loro. Dopo quattro sconfitte consecutive contro i Cavaliers, Stephen Curry e i Warriors si prendono una clamorosa rivincita sfoggiando ritmo, affiatamento, velocità e punti, tanti maledetti punti che scavano il solco già alla fine del primo quarto (37-22). James e Irving immalinconiscono tirando per giunta con il 33% dal campo, sfiniti dal contropiede dei californiani, 19 solo nel primo tempo. La mettono sulla rissa, James ha un alterco con Draymond Green, che si becca un flagrant foul (60-46) e che però finirà in tripla doppia, e all'intervallo perdono anche Love, infortunio alla schiena, dopo quattro minuti di follia (78-49 tirando col 62%). Nel secondo tempo lo scarto arriva anche a +35, e mestamente, poco dopo l'inizio dell'ultimo quarto, Tyronne Lue richiama in panchina i suoi titolari, alzando bandiera bianca nel tripudio della Oracle Arena.

Finisce 126-91. Boxscore: 26 Thompson, 21 Durant, 20p+11as Curry, 14 Iguodala, 13 Livingston, 11p+12r+11as Green per Golden State (35-6); 20 James, 17 Irving, 15 Shumpert, 11 Jefferson e Korver per Cleveland (29-11) che ha perso tre delle ultime quattro partite.