NBA - Belinelli a Charlotte, -1 all'inizio della stagione

NBA - Belinelli a Charlotte, -1 all'inizio della stagione

"Charlotte mi ricorda gli Spurs" spiega Marco Belinelli nell'intervista che appare oggi su La Stampa.  L'organizzazione è perfetta, con giocatori dall'atteggiamento costruttivo, che rispettano gli orari, un dettaglio tutt'altro che banale"». Mirco Belloni spara la salva di domade al campione NBA nel 2014 con i San Antonio Spurs.

Belinelli - Jordan: intimorito? "No, preferisco definirmi orgoglioso, sin da quando Michael mi ha dato il benvenuto agli Hornets con una telefonata. In pochi possono dire di aver giocato per l'idolo della propria adolescenza, Jordan è l'uomo che mi ha fatto innamorare della Nba".

Jordan vincente da giocatore, non da presidente. "Ma Charlotte è in crescita, ha una squadra piena di giocatori intelligenti: comunichiamo bene sul campo, è un bel punto di partenza".

Spazio tra Walker e Batum. "Sono qui per portare punti, ma non solo. Charlotte rappresenta un salto in avanti rispetto a Sacramento, dove l'anno scorso era andato tutto storto: non eravamo un gruppo, non ci allenavamo bene. Agli Hornets torno a respirare un'aria simile a San Antonio, Chicago, New Orleans. Quelle realtà ambiziose in cui ho imparato che, senza i playoff, rischi quasi di perdere tempo".

Obiettivi? "Disputare le partite che contano, quindi la semifinale ad Est, che per Charlotte sarebbe un passo avanti rispetto all'anno scorso. Non c'è più un lungo di posizione come Al Jefferson, e allora giocheremo più spesso in velocità, saremo anche divertenti".

Senza Kobe Bryant, Tim Duncan e Kevin Garnett? "La Nba ripartì anche senza Jordan, il rinnovamento è continuo. Dopo aver fatto la storia, Bryant, Duncan e Garnett hanno capito che era il momento di dedicarsi alla famiglia. Mi sento fortunato per aver giocato, e vinto, con Duncan. Per me, invece, il momento per cambiare vita è ancora lontano".