Nando Gentile: "Ale pronto per la NBA. Alla Virtus molti si sono nascosti dietro di lui"

18.07.2018 09:09 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Nando Gentile: "Ale pronto per la NBA. Alla Virtus molti si sono nascosti dietro di lui"

Damiano Montanari di Stadio ha intervistato Ferdinando Gentile, che ha parlato di Serie A, Fortitudo Bologna, la rinascita della JuveCaserta e dell'esperienza alla Virtus del figlio Alessandro. 

VIRTUS, ANNATA FALLIMENTARE «Può anche darsi, ma era il primo anno che erano tornati in A. Ci poteva stare. Mancavano giocatori importanti. La scelta di prendere l'ala forte americana a tre giornate dalla fine è stata opinabile. Come cominciare con Rosselli e Ndoja da ali forti titolari. Uno dei due andava più che bene. L'altro avrebbe dovuto avere esperienze di un certo tipo».

LE PRESSIONI SU ALESSANDRO Perché? «Quando sei un giocatore importante, con un nome importante e hai fatto cose importanti fin da giovane è normale che ci sia questa pressione. Appena sbaglia una cosa, viene amplificata. Sulla scorsa stagione in Virtus potei raccontare centomila cose, ma non mi va di creare scompiglio. Ognuno si è preso le sue responsabilità. E' molto facile gettare la croce addosso ad Alessandro. Molti si sono nascosti dietro di lui: non parlo solo di giocatori, ma anche di dirigenti della società. La sua è stata una stagione positiva. Lo dicono i numeri e la situazione da cui veniva. Sia io, sia lui siamo contenti di quello che ha fatto».

NBA «A25 anni ha la giusta esperienza per cercare di fare il salto. L'obiettivo principale è trovare un posto in NBA, ma prima Ale dovrà guarire bene dal problema al dito e alla mano. E' un anno e mezzo che ci convive. Ha dovuto cambiare meccanica di tiro. Speriamo che torni ad essere il tiratore che è sempre stato

DOPO VIRTUS, FORTITUDO? In futuro andrebbe alla Fortitudo dopo avere giocato in Virtus? «Oggi la grande rivalità ria Virtus e Fortitudo non è più come prima. I giocatori non sentono più il fatto di passare da un club all'altro. La Fortitudo ha tradizione e ha fatto grandi cose. Mai dire mai».