Lega A - Sidigas, la maledizione della lunetta: in coda per i tiri liberi

La penultima media: 68,6 %, soltanto Trento fa peggio (68%). Male anche in Coppa: 69,7%
15.03.2017 12:00 di Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Lega A - Sidigas, la maledizione della lunetta: in coda per i tiri liberi

Tiri “liberi”? Per la Sidigas, in realtà, sembrano più una schiavitù. Anche a Reggio Emilia la linea della carità ha portato dritto dritto all’overtime dove peraltro è arrivata la terza vittoria stagionale su altrettante escursioni oltre i regolamentari. Il 5/11 nell’ultimo quarto al Pala Bigi (21/32 il computo finale) è solo l’ultimo capitolo di una storia che si ripete dall’inizio della stagione. Avellino in campionato tira con il 68,6% dalla lunetta. Solo Trento sta facendo peggio (68%) in una graduatoria condotta da Capo d’Orlando con il 79,1%. In Champions stessa musica: Sidigas 28-esima su 40 formazioni con il 69,7%. Sono state proprio le ultime sconfitte a porre nuovamente l’accento su un tema che, sebbene sempre presente, era stato accantonato. Infatti l’incidenza in termini medi sui risultati in campionato parla di un 68% ai liberi nelle 14 vittorie e di un 69,8% nelle 8 sconfitte. Ciò perché alcune prestazioni horribilis, come il 13/20 all’esordio contro Torino, il 6/12 di Pesaro, l’8/20 di Sassari (peggiore prestazione stagionale), il 10/16 di Cremona, non hanno condizionato il risultato in favore dei lupi. Il vento è cambiato nelle ultime settimane. La costante dei liberi ha finito per pesare. E’ successo contro Varese (10/16) e contro Venezia nel ritorno degli ottavi di finale di Champions (10/22). La migliore prestazione stagionale ai liberi resta il 14/14 nel match casalingo contro Brindisi. Il dato complessivo è fortemente condizionato dalle prestazioni di Kyrylo Fesenko. Il centro ucraino subisce 6 falli per gara: da domenica è il primo in serie A. Ciò comporta che sia anche il terzo per tiri liberi tentati. Dalla lunetta ci è andato 122 volte (5,5 tiri per gara sui 18,4 di squadra) al pari di gente come Edgar Sosa di Caserta (124 tiri) e Durand Scott di Brindisi (130). A differenza di quest’ultimi, lui segna con il 57,4%. Peraltro il dato è in crescita rispetto allo scorso anno a Cantù (54,7%) ma ancor di più se consideriamo che Fesenko tirava con il 37,2% dopo il match di andata a Sassari. Guardando lo storico nelle diciassette stagioni in serie A balza subito agli occhi il grande divario tra il 68,6% della stagione attuale e l’81,6% di quella passata. Quest’ultima è anche l’ottava prestazione di sempre in serie A da quando tale dato viene scoutizzato e registrato negli annali della Legabasket. Fu merito di un gruppo di cecchini implacabili. Nunnally e Ragland chiusero rispettivamente al terzo ed al sesto posto della classifica di specialità, Buva al sedicesimo. Ma i vari Acker, Veikalas, Leunen e Green, seppur con un numero di tentativi tali da non rientrare nella classifica, oscillavano tra l’85 ed il 90%. Andando ad analizzare le prestazioni individuali si nota proprio che i superstiti continuano a marciare sulle stesse cifre. Ragland viaggia con il 84,5% (-1% rispetto allo scorso anno), Leunen con l’86,2% (-0,2%). Green è il migliore avendo sbagliato un solo tiro libero: 20/21, 90%, +9,5% rispetto allo scorso anno. Deficitarie, se commisurate al ruolo ed al minutaggio, sono invece le prestazioni di Randolph (26/37, 70,3% contro l’82,5% della scorsa stagione) e Thomas (24/37, 64,9%). Quello che vale per la Sidigas non vale per gli avversari. L’altra curiosità è proprio questa: Avellino è la seconda formazione (alle spalle di Cantù) contro cui gli avversari sono più precisi dalla lunetta (77,3%). Tra i migliori tiratori che hanno vestito il biancoverde nei diciassette anni di A, lo scettro appartiene a Komazec (94,3% nella stagione 2003/04) seguito da Lauwers (93% nel 2010/11), Middleton (92,7% nel 2002/03), Curry (92,7% nel 2006/07), Lakovic (90,5% nel 2013/14) e Veikalas (90,2% nel 2015/16).