I debiti facili nell'operosa Brianza - il Palababele

intorno alle opere pubbliche c'è sempre un viavai di avvoltoi e una collezione di sprechi
17.08.2013 10:42 di Umberto De Santis   vedi letture
I debiti facili nell'operosa Brianza - il Palababele

Perché non è giusto prendersela col sindaco Bizzozero ultimo arrivato? Perché le storie di malaffare, che di solito si imputano al Sud e alla lontana Roma, sono purtroppo di casa anche nell'operosa Brianza, ed è tutto vero, purtroppo!

Il Giorno, con un articolo di Fabio Landini, scrive: "Il nuovo palazzetto ancora non c’è. E non si sa quando vedrà la luce. Ma il Comune di Cantù deve ancora pagare il Palababele, costruito più di vent’anni fa per la Pallacanestro Cantù e mai ultimato, per poi essere raso al suolo. Il mutuo per il vecchio palasport, di cui non restano più nemmeno le macerie, verrà infatti estinto solo nel 2026, dopo che l’Amministrazione guidata da Tiziana Sala lo aveva rinegoziato sette anni fa.

Quello che si chiedono i canturini è se per allora sarà pronto l’impianto nuovo. Intorno al cantiere di corso Europa però tutto è fermo, ma la vicenda è sempre chiacchieratissima e nessuna comunicazione è arrivata in Comune in merito all’intenzione di chiudere per ferie. Così, visto che la scadenza era luglio e i permessi sono pronti da ottobre, piazza Parini dovrebbe incassare circa un milione di euro, mora inclusa. Ma le casse comunali si svuotano invece di riempirsi.

E i mutui accesi dalla città brianzola sono ben 205, alcuni attivi dagli anni ‘60. Quello che più brucia ai canturini è il numero 127, il Palababele appunto, in tutto 1.030.344 euro con tasso del 5,586%, concesso dalla Cassa depositi e prestiti. Il mutuo era stato acceso originariamente nel 1989, ma la vicenda del palazzetto si era aperta nel 1987, quando, in vista dei mondiali di calcio di Italia ‘90, Roma aveva messo a disposizione parecchi miliardi di vecchie lire da destinare alla realizzazione di strutture sportive per tutta la penisola. E Cantù, nonostante il calcio non sia lo sport principale, ne aveva approfittato, riuscendo a ottenere le sovvenzioni per la casa della squadra di basket, tra le più forti in Europa. Il progetto aveva mosso i primi passi con l’amministrazione di Giuseppe Anzani (Dc).

La giunta seguente, sempre democristiana, guidata da Martino Gaffuri, si era trovata però alle prese con un inaspettato lievitare dei costi, così era stata rivista tutta la progettazione esecutiva e si sono limate le spese. Ma nel 1992 i costi avevano toccato quota 18 miliardi invece dei dieci inizialmente previsti. Le elezioni del 1993 sono state però uno spartiacque per Cantù, che per la prima volta vede al governo la Lega nord, con Armando Selva. Al grido di «Roma ladrona» il primo cittadino del Carroccio aveva deciso di fermare il cantiere del palasport tacciato come simbolo degli sprechi da Prima Repubblica. E così la costruzione è stata bloccata proprio quando il palazzetto era quasi pronto. E la Pallacanestro Cantù ha dovuto a giocare al vecchio Pianella e, negli ultimi anni, spostarsi a Desio per l’Eurolega".