Serie C - Alberio ci mette la faccia e lancia un messaggio alla squadra

09.11.2016 14:50 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Matteo Alberio, di spalle
Matteo Alberio, di spalle

La Sportlandia Tradate perde anche contro Cassano Magnago ed incappa nella sua sesta sconfitta consecutiva. Dopo un bilancio così negativo, sei ko nelle prime sette gare di campionato, c'è davvero poco da dire. O forse tanto. La rabbia, per non aver conquistato i due punti venerdì scorso, è molta. Il roster biancoverde di coach Matteo Alberio non è riuscito a vincere una partita ampiamente alla portata, contro Cassano, che avrebbe mosso una classifica da troppo tempo ormai congelata. Quei due punti in classifica, per il successo contro Casorate, che non hanno la minima intenzione di raddoppiare.

Nel post gara di Tradate-Cassano, al "PalaBaffo" non si respirava un clima sereno. Musi lunghi, mani nei capelli, teste basse, sconforto...
Difficile trovare le parole giuste per commentare un momento così delicato, meglio dormirci su, rifletterci e allenarsi duramente in palestra durante la settimana.

«Il problema non è la voglia - afferma Alberio dopo l'allenamento di lunedì - E' il liguaggio del corpo a dirmi chiaramente che qualcosa non va. E la preparazione atletico-tecnico-tattica non centra un fico secco perchè siamo sempre stati in crescita. Il fatto è che non siamo ancora squadra. Non siamo uniti, non siamo disposti a sacrificarci per gli altri, ognuno pensa a se stesso». E' questa l'accusa dell'allenatore ex Rovello Porro, il quale poi continua così la sua analisi: «Questo non volerci sacrificare per i compagni, il modo di giocare, il modo in cui entriamo in campo, addirittura anche come torniamo in panchina, durante i time-out... da queste piccole cose capisco che non ci siamo. E tutto quello che ci siamo detti all'inizio dell'anno è andato perso. Dicevamo che dovevamo essere una squadra furba e cattiva, ma questa cattiveria e furbizia non ci sono. A livello di crescita stiamo facendo grandi passi in avanti, anche se nelle ultime partite tutto questo è andato un po' a perdersi».

Notare come il coach biancoverde parli sempre al plurale, questa cosa gli fa sicuramente onore. Il "noi" non vale soltanto quando si vince, Alberio ci mette la faccia, Alberio si mette in prima linea a combattere. «Tutti devono capire come si sta in campo e come si lotta - prosegue l'allenatore - sono deluso perché pensiamo al singolo e non al bene corale».

Infine, arriva anche l'augurio, la speranza, la richiesta di Alberio: «Mettiamo da parte un po' di gelosie, l'invidia e le paranoie personali che non fanno bene al gruppo. Noi non siamo una squadra, dobbiamo diventarlo. Non basta esserlo fuori, quello lo siamo, ma dico di esserlo in campo».

Alessandro Palermo,
ADDETTO STAMPA SPORTLANDIA