Serie B - Pavia, Fabio Di Bella: «Sono felicissimo di essere qui»

Fonte: La Provincia Pavese
Serie B - Pavia, Fabio Di Bella: «Sono felicissimo di essere qui»

Fabio Di Bella è passato da Pavia per salutare mamma e sorella, firmare il contratto che lo lega alla Winterass per la prossima stagione e da oggi è in Sardegna per trascorrere qualche giorno di vacanza con la famiglia. Nel frattempo ha anche conseguito a Bormio il patentino per allenatore.

Fabio, ma sta già pensando al futuro? «Il mio futuro oggi si chiama Winterass. La mia attenzione è tutta per il campo di via Treves. Sono un giocatore di pallacanestro di Pavia e questo è anche il mio presente. Sono troppo contento di essere tornato a casa. E’ il momento giusto».

E il patentino allora? «Pensiamo a dopodomani. Potrei fare l’assistente alla squadra di basket della Here You Can che il prossimo anno giocherà in serie D. Voglio vedere l’effetto che fa stare dall’altra parte della barricata, guardare i giocatori e dare loro indicazioni. Un giorno mi piacerebbe essere trattato come un giovane allenatore e non vecchio giocatore».

Intanto c’è una Pavia da guidare in alto... «Si apre un bellissimo periodo. Voglio vivere ancora tante emozioni con il basket e il fatto di tornare in via Treves sono sicuro che me le darà. Sono andato via ragazzo e torno uomo, con esperienza e una visione più ampia delle cose, ma con la stessa determinazione che avevo allora. Sono strafelice. A Pavia c’è grande fame di basket, aumentata dopo le vicende dello scorso campionato. Credo che lo scorso anno con la Giornata dell’Orgoglio Pavese, con la sana rivalità fra le due squadre cittadine e non ultimo il fatto che la Here You Can si sia avvicinata in maniera importante al capoluogo si sia ricreato un bel clima. Il ritorno di Gianmarco Bianchi, la presenza di Barbara Bandiera sono altrettanti tasselli importanti per la crescita dell’interesse verso la squadra».

Pavia farà la serie B, c’è un importante settore giovanile e nuovi palcoscenici. «Speriamo che questo possa attirare persone nuove da affiancare al nucleo storico. Il suo è anche un ritorno a casa. Mia figlia Teodora di un anno e mezzo potrà crescere a Pavia. Io stesso potrò curare più da vicino anche la Here You Can, perché se è vero che sono sempre stato vicino alla società è anche vero che mi sono trasferito ovunque con la famiglia, che fosse Legnano o Casale».

Sarà un anno particolare. La Here You Can ideata da suo padre Aldo è una realtà importante. «Per quello dico che non me ne sono mai andato del tutto. Abbiamo e stiamo costruendo un movimento sempre più grande ogni giorno che passa».

E’ stato lontano da Pavia quindici anni. Ricordi? «Ogni storia ha momenti particolari. A Pavia ottenni una promozione con un gruppo super di giocatori, furono le prime vittorie importanti della mia vita. Fu anche l’ultimo anno che militai in una squadra senza americani, ora ritorno in una situazione simile e non vedo l’ora. Il fatto che tanta gente sia contenta del mio ritorno mi emoziona, mi carica ed è quello che cercavo».

Uno degli obiettivi, insieme a play off e salvezza, sarà portare ancora più tifosi in via Treves? «Sì. C’è una pavesità importante in questo gruppo, non soltanto io, ma anche coach Baldiraghi, passando per il presidente Perruchon e Bianchi. Tutti insieme voliamo in alto e sono convinto che saranno sempre di più i tifosi che ci seguiranno per riportare Pavia nel posto che merita».

Maurizio Scorbati