Serie B - Pavia, coach Baldiraghi: «C'è tanta rabbia. Spiace per come è finita»

Il tecnico (ha un biennale) pensa già avanti: «Servirà una squadra più cattiva, che non tema le botte»
Fonte: La Provincia Pavese
Serie B - Pavia, coach Baldiraghi: «C'è tanta rabbia. Spiace per come è finita»

Se la prima certezza della Winterass per la prossima stagione è la conferma della serie B, la seconda è Massimiliano Baldiraghi. Il coach ha ancora un anno di contratto e sarà lui che, in accordo con la dirigenza, avrà il compito di porre le basi della squadra per il prossimo campionato. 

«Se fosse per me inizierei già domani – sorride l’allenatore pavese – ho grande rabbia per non aver raggiunto i play off, l’obiettivo prefissato. Vorrei che domani fosse già il 20 agosto per riprendere a lavorare, sono molto deluso per come è finita. Detto questo, tutti hanno dato il massimo, la società per prima ci ha messo nelle condizioni migliori, giocatori e staff si sono impegnati al massimo. Abbiamo commesso errori da non ripetere perché la prossima stagione per Pavia deve essere di grande competitività».

E’ presto, ma è probabile che anche il prossimo anno la Winterass dovrà affrontare un girone con la presenza delle squadre toscane. «Dipende dal Consiglio federale e dalle squadre che saliranno e retrocederanno – spiega Baldiraghi – negli ultimi tre anni la divisione dal punto di vista geografico è stata questa e penso che sarà ancora così. La squadra del futuro potrebbe dipendere anche dalla collocazione in un girone piuttosto che in un altro? E’ prestissimo per parlare di giocatori, dobbiamo ancora incontrarci con la società e ho in mente un paio di settimane di lavoro con la squadra di quest’anno, per cui rimandiamo tutto più avanti. Di sicuro nell’altro girone c’è una componente superiore di tecnica e di tattica rispetto a quello di quest’anno. Nel girone con le toscane c’è più intensità, difesa con le mani addosso, un gioco più arrembante e bisognerà pensare ad un gruppo di combattenti e di duri, gente che non ha paura di fare a botte».

Pavia ha sofferto dalla prima all’ultima giornata le mani addosso. «Vero – conferma Baldiraghi – non avevamo tutti i giocatori pronti alla battaglia. Ce lo siamo detti anche nello spogliatoio che non eravamo in grado di batterci e per vincere avremmo dovuto fare bene in attacco, cosa che non sempre è riuscita. Dal punto di vista difensivo ha funzionato la zona match up, ma a volte abbiamo commesso errori banali, senza contare che alle prime botte abbiamo tirato indietro la mano e questo è un difetto cui rimediare». 

Le partite che le sono piaciute di più e quelle che le sono piaciute meno? «La migliore la vittoria a Milano con l’Urania – risponde il coach – le partite che mi hanno fatto più arrabbiare sono state le sconfitte casalinghe con Oleggio ed Empoli. Nella prima, persa con un canestro sulla sirena, mi rimane il dubbio che a 16” dalla fine avrei potuto chiedere di fare fallo e non l’ho fatto e la seconda è stata decisiva per la nostra eliminazione dai play off. Un antisportivo inesistente fischiato a Dibo, un nostro errore difensivo nel finale un tiro di Fabio che balla sul ferro e poi esce, tre episodi decisivi».

Dieci gli infortuni gravi che hanno pesato sulla stagione. «Mai capitato – chiude Baldiraghi – dall’ultima di andata all’ultima di ritorno mai avuto la squadra al completo e in forma. E pensare che prima del mal di schiena di Infanti del 20 dicembre eravamo quarti».

Maurizio Scorbati