Marco Carraretto e la Effe: "vincere a Roseto"

Marco Carraretto e la Effe: "vincere a Roseto"

"Il mio esordio fu a Trieste contro lo Jadran, e nel viaggio di ritorno cenammo in Autogrill dove trovammo i nostri tifosi. Mi dissero che siccome avevo vestito le maglie di Treviso e Siena non potevano non odiarmi, e mi avrebbero odiato anche se avessi portato la loro squadra alla promozione. Dopo la nostra vittoria a Forlì le stesse persone mi chiesero di rimanere. Credo che per un giocatore tutto questo sia il massimo." Marco Carraretto risponde alle domande del Resto del Carlino in una intervista molto lunga e interessante.

Dopo questo lungo periodo sotto le due torri, qual è il suo giudizio su Bologna e sul mondo della Effe? In città si respira una passione incredibile. Tutti parlano di pallacanestro, dei vecchi aneddoti e della forte rivalità che esiste tra noi e la Virtus. I nostri tifosi sono strepitosi, ma questo lo sapevo già avendoli affrontati tante volte da avversario, mentre la società sta crescendo con noi. Questo è quello che i dirigenti ci hanno detto durante la preparazione, e il loro progetto di riportare l’Aquila nel massimo campionato italiano è un impegno notevole, uno sforzo che merita il rispetto di tutti, anche dei più scettici.

E poi ci siete voi, che stando alle ultime tre gare vincete in trasferta e perdete in casa. Come mai? La settimana precedente alla partita con Trieste è stata molto particolare perchè non siamo riusciti ad allenarci mai al completo. In ogni caso, se iniziamo ad avere un rendimento decente anche lontano dal PalaDozza allora i playoff dovrebbero essere assicurati e questo significa aver centrato il nostro obiettivo stagionale. Che cosa possa succedere dopo non lo so. Prima della gara con Legnano ho parlato ai miei compagni e ho detto che giocare per dovere non basta, bisogna anche trovare divertimento e soddisfazione in quello che si fa. Il nostro vero traguardo deve essere quello di divertirci il più possibile, puntando a salutarci a fine giugno.

Come procede l’inserimento di Valerio Amoroso? Lo conoscevo solo come avversario, ma mi ha colpito la sua volontà di voler tornare in forma il prima possibile. Viene spesso definito come un personaggio particolare, da noi però è arrivato con grande umiltà, non stravolgendo quelle che sono le regole del nostro spogliatoio, ma cercando di mettere la sua esperienza al servizio di tutti.

Domenica andate a Roseto. Come presenta questa partita? Partiamo dicendo che per noi è una gara molto importante, se vincessimo li raggiungeremmo e andremmo 2-0 negli scontri diretti. Sappiamo che si giocherà in un ambiente molto caldo, con il palazzetto che pare essere già tutto esaurito. Dopo queste premesse, noi per sperare di vincere dovremo commettere molti meno errori rispetto a quelli che abbiamo commesso a Legnano.