L’Assigeco scompare dopo metà partita, la Viola ringrazia e saccheggia il “Campus”

PESANTE KO INTERNO PER I LODIGIANI CONTRO I CALABRESI, REDUCI DA SEI STOP CONSECUTIVI . L’ex Rullo e Crosariol trascinano i reggini, i rossoblu pagano a caro prezzo un terzo quarto da incubo

IL DOPOPARTITA Curioni è furioso con i suoi giocatori
30.11.2015 11:03 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Fultz frenato da Costa
Fultz frenato da Costa
© foto di Foto Luigi Tommasini

CODOGNO La Viola torna a fiorire al “Campus” rossoblu. L’Assigeco scopre di non avere il “pollice verde” e dimentica pure l’ “abc” del giardinaggio, tanto da trovare spine acuminate nel gambo e un profumo stordente nei petali della squadra di Giovanni Benedetto, determinata a mettere in archivio la striscia di sei sconfitte consecutive. Per limitare un avversario con un biglietto da visita del genere, e quindi bisognoso di una vittoria come dell’ossigeno, l’Assigeco avrebbe dovuto approcciare la contesa con elevata energia e tanto spirito di sacrificio per mettere subito il copione sulle pagine giuste e non invece leggerlo con insospettata rilassatezza senza il sostegno della necessaria solidità di squadra.

Invece calore fa rima con cuore solo per la Bermè Reggio Calabria, che nel momento più difficile della stagione rispolvera coesione di gruppo e tanta voglia di vincere. L’ex Rullo (6/9 da tre, 4 assist) e il lungo Crosariol (8/10 dal campo, 4/5 ai liberi, 7 rimbalzi) sono i perni intorno ai quali gira l’azione degli ospiti, che prevalgono a rimbalzo (32-39) e gestiscono meglio i possessi (48 per cento dal campo contro il 33 dei lodigiani). La Viola si infila decisa nello spiraglio lasciato aperto dall’Assigeco, mai incisiva nella fase difensiva, che avrebbe dovuto essere la rampa di lancio delle ambizioni rossoblu, e troppo deficitaria nella gestione dei possessi in attacco contro la vitalità dei reggini, diluita nella zona alternata all’individuale. Il primo vantaggio esterno (6-8 al 5’) è l’inquietante segnale della continua rincorsa dell’Assigeco, capace di mettere il naso avanti solo per altri 3’ nel corso del secondo periodo.

Niente ritmo, iniziative individuali in attacco, mira sballata, scelte controverse: i rossoblu stranamente si “incartano” dopo essere riusciti ad andare all’intervallo lungo con il massimo vantaggio (35-30) firmato nonostante i tanti balbettii. È nei i primi 4’ del terzo quarto (3-12) che la Viola fa girare la serata a proprio favore.

Non basta la determinazione di Chiumenti (4/9 al tiro, 6/6 ai liberi, 4 rimbalzi) e la grinta difensiva di Rossato (1/2, 2 rimbalzi) a rianimare l’Assigeco. Austin (2/8) e Jackson (4/8) non sono in serata. Sandri (4/11, 7 rimbalzi) va a sprazzi come Poletti (2/7, 6 rimbalzi) Vencato (0/6, 2 assist) e Fultz (3/8, 6 assist). Donzelli (0/1) sta sul parquet poco meno di 2’, molto meno del coetaneo Lupusor (3/6, 8 rimbalzi in 23'), uno dei tasselli vincenti assemblati con pazienza nella Viola insieme a Dobbins (4/7, 7 rimbalzi).

È proprio con la costante azione di gruppo, indipendentemente dalle percentuali, che la Viola allarga il divario nel terzo periodo (44-53 al 9’) barcollando solo sul tentativo di reazione rossoblu dei primi 6’ del quarto conclusivo (53-62). Questione di attimi: i reggini riprendono il cammino verso la vittoria lasciando all’Assigeco solo 5 punti negli ultimi 4’ del periodo. I rossoblu sbattono contro il ferro ospite con le idee annebbiate e abbandonano anzitempo con la mente il parquet del “Campus” con le ambizioni di classifica frenate dal pesante fardello del terzo ko interno.


UCC ASSIGECO 58
REGGIO CALABRIA 77

(14-18; 35-30; 44-59)
UCC ASSIGECO Fultz 7, Jackson 13, Sandri 9, Austin 6, Poletti 5; Chiumenti 15, Rossato 2, Vencato 1, Donzelli. Ne: Bordato, Rota, Dincic. All.: Finelli
BERME' REGGIO CALABRIA Costa Dobbins 11, Rullo 18, Lupusor 9, Crosariol 22; Mordente 6, Ghersetti 6, Brackins 5. Ne: Pandolfi, Spinelli. All.: Benedetto
Arbitri Pazzaglia di Pesaro, Pecorella di Trani, Gasparri di Pesaro
Note spettatori 1000 circa. Tiri liberi: Assigeco 10 su 14; Bermè 16 su 22. Tiri da tre: Assigeco 8 su 24; Bermè 9 su 17. Cinque falli: Rossato (39’)

IL DOPOPARTITA 
Gli strascichi di una serata del genere, micidiali dal punto di vista dell’umore, sono destinati ad incidere a lungo. Non a caso, svanita l’eco della sirena finale, dopo la visita del presidente, l’Assigeco rimane chiusa per più di un’ora nello spogliatoio del “Campus”. L’aria è piuttosto tesa. «I ragazzi si devono dare una svegliata: di fronte a un pubblico così numeroso è inammissibile essere protagonisti di una prestazione piuttosto scialba – il patron Franco Curioni ha davvero un diavolo per capello -. La squadra ha giocato decisamente male, raramente l’ho vista così sul parquet di casa: è quasi una mancanza di rispetto nei confronti della società e dei tifosi. Sembrava quasi fossero in ferie: devono invece ricordarsi che se il trend è questo io resetto tutto. I giocatori devono vergognarsi di un simile atteggiamento, è bene che si ricordino di essere professionisti».

Valerio Costa esce dal “Campus” con il sorriso. «Beh, siamo contenti di essere tornati a vincere dopo sei ko di fila – spiega l’ex rossoblu -. Ci siamo ritrovati nel momento giusto».

Giovanni Benedetto si aspettava una reazione così dai suoi ragazzi. «La pretendevo, è arrivata in maniera esagerata: la squadra ha giocato un’ottima gara – dice il coach della Viola -. È una vittoria importante perché ci fa muove la classifica e ci fa riassaporare il giusto della vittoria: le sconfitte in serie pesavano sulle spalle di tutti, specialmente della società che mi ha richiamato per cercare di rimettere in rotta la squadra, oggi in campo con parecchio impegno».


Luca Mallamaci