Alberto Chiumenti:«Assigeco, così non si può giocare»

LA SCONFITTA CASALINGA CONTRO LA VIOLA REGGIO CALABRIA HA FATTO ARRABBIARE CHIUMENTI: «NON CI SONO SCUSE, DOPO UNA PARTITA COSÌ OGNUNO DEVE RIFLETTERE SULLE PROPRIE RESPONSABILITÀ. Se domenica avessimo pensato al bene comune della squadra la parti
01.12.2015 09:46 di Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Chiumneti, capitano Assigeco
Chiumneti, capitano Assigeco
© foto di Foto Luigi Tommasini

CODOGNO L’Assigeco si rifà a Enzo Jannacci per scoprire “l’effetto che fa” perdere la terza gara al “Campus” sulle cinque giocate con l’esposizione del proprio volto peggiore. Nella domenica che archivia il primo terzo di regular season l’inopinata sconfitta con la Viola Reggio Calabria la squadra di Alex Finelli fa uscire emozioni contrastanti dagli angoli del “Campus”: il crollo, di ordine mentale e non certo fisico, si abbina a qualche dilemma tattico mettendo i rossoblu sull’orlo del baratro con il forte rischio di scivolare verso pericolosi abissi. L’approccio soft caratterizzato da una tenuta difensiva inadeguata, fatta salva la pezza messa nel primo tempo (chiuso in leggero vantaggio) ha generato nella seconda parte la vistosa flessione (9-29 il parziale del terzo quarto) che ha spalancato la porta alla vittoria dei calabresi.

Senza un filo conduttore comune alimentato da un adeguato livello di spirito di sacrificio l’Assigeco ha mandato in tilt ogni schema di gioco. «Abbiamo mollato mentalmente – conferma con amarezza Alberto Chiumenti -. Prestazioni di questo tipo non sono ammissibili. La Viola ha un buon potenziale, è sicuramente una squadra importante, ma se avessimo pensato al bene comune della squadra questa partita non l’avremmo mai persa. Serve un immediato esame di coscienza individuale senza provare a cercare colpe negli altri. Così non si può certo giocare, il talento scompare e rimane solo la brutta figura».

Lo stop con la Viola segue quello di Biella aprendo allarmanti interrogativi in vista della trasferta di sabato sera a Ferentino: l’Assigeco rischia di allungare la striscia negativa, a meno di un deciso cambio di rotta. Probabilmente già ipotizzato nell’ora di riunione nello spogliatoio dopo la sirena finale di domenica. «Non ci sono scuse, dopo una partita così ognuno deve riflettere sulle proprie responsabilità e pensare solo a cosa può fare per aiutare il gruppo – sottolinea la 28enne ala veneta, alla sesta stagione in rossoblu -. Una gara la si può pure perdere, ma non come abbiamo atto noi contro la Viola. È fondamentale far vedere da subito una reazione, il trend che abbiamo preso non va per niente bene. Questo campionato di A2 è molto difficile, servono coesione e solidità: in caso contrario non si vince mai».

Il punto dolente sta proprio nello sfilacciamento visto tra i giocatori, presi da iniziative individuali in attacco e poco propensi a mettere attenzione in difesa. Il patron Franco Curioni ha “tuonato” subito dopo la gara, infastidito dall’atteggiamento mostrato dai giocatori sul parquet. Sotto il profilo tecnico si è visto ancora una volta dominare all’ombra del canestro il lungo avversario, domenica è toccato a Crosariol, evidenziando la mancanza di atletismo dei rossoblu in area, non compensata da energia e attitudine all’esecuzione del tagliafuori. «Ci siamo disuniti – chiude Chiumenti -. Non si può pensare al proprio orticello, ma a fare il massimo per mettere il bene della squadra sopra tutto. . Meglio concentrarsi a come risolvere i problemi che abbiamo di fronte facendo il necessario mea culpa». Le parole del capitano dell’Assigeco colgono nel segno evidenziando il momento poco felice della squadra.

Luca Mallamaci