A2 - Latina, Gramenzi commenta la sconfitta con l'Eurobasket

A2 - Latina, Gramenzi commenta la sconfitta con l'Eurobasket

coach  Franco Gramenzi in sala stampa ha commentato la gara: «L’inizio non è stato certamente dei migliori e lo abbiamo pagato. I complimenti all’avversario bisogna farli perché all’inizio sono stati determinati e abili a tenere il ritmo. L’impatto sottotono non me lo spiego, nel senso è molto strano, siamo scesi in campo troppo “soft”, invece dall’altra parte abbiamo trovato un avversario che, dopo le cinque sconfitte, cercava ovviamente un riscatto e dovevamo aspettarcelo. Noi siamo stati sicuramente poco attenti nel primo quarto – prosegue il tecnico nerazzurro –  poca la difesa e in attacco molta confusione. L’errore che abbiamo fatto è che nel primo quarto abbiamo palleggiato tanto e passato poco, e poi l’abbiamo pagato. Piano, piano abbiamo cominciato a passare un po’ di più la palla e a entrare nel gioco e questo si è visto. L’unica attenuante della squadra è che in questo momento, senza il playmaker titolare, assente già dalla precedente gara, si fa fatica a giocare. Le rotazioni sono abbastanza corte, gli under sono abbastanza giovani e in determinate partite fanno fatica a seguire, quindi adesso è il momento in cui dobbiamo stringere i denti».

In risposta alla domanda di un giornalista circa la prestazione di Hairston e la sua fase di crescita e comprensione del campionato, il capo allenatore della Benacquista risponde: «Josh ha lavorato solo questa settimana per intero, la scorsa è arrivato di giovedì, venerdì si è allenato e poi domenica ha subito giocato. È chiaro che ci vuole del tempo per inserirlo al meglio. Dal punto di vista della scarsa valutazione, c’è da dire che stiamo giocando con tre lunghi e questo ci porta, ovviamente, a fare le cose con maggiore fatica, perché ancora non siamo pronti. Ci vuole tempo dato che è una cosa che stiamo provando soltanto da quando è arrivato Hairston e perché non c’è Tavernelli, quindi è una necessità. Sono tutte piccole cose che tra qualche mese verranno meglio, mentre oggi sono, forse, un po’ più difficili da vedere, considerata la difficoltà che facciamo nel metterle in pratica. Credo che Josh debba ambientarsi sia con la squadra, che con il sistema, però devo dire che è un ragazzo che si applica tanto e io sono contento. Per come siamo noi, per come è la squadra, è il giocatore giusto»