A2 - Fortitudo, Caja verso i playoff: "Ognuno deve mettere tutto quello che ha dentro”

A2 - Fortitudo, Caja verso i playoff: "Ognuno deve mettere tutto quello che ha dentro”

Il coach della Fortitudo Bologna Attilio Caja ha parlato a Vitamina Effe su Nettuno Bologna Uno in vista dell'inizio dei playoff di A2. "Come stiamo? Buona condizione, abbiamo continuato in queste due settimane a lavorare bene, è dal 18 di agosto che i ragazzi lo stanno facendo. Non puoi per 9 mesi essere per sempre al top, ci sta che in certi momenti tu non possa performare al 100%, ma sono ragazzi sopra la media per la mole di lavoro che stanno facendo”, ha esordito, come riportato da Bologna Basket.

L'avversaria: Treviglio“È una squadra profonda, costruita per salire. Lasciamo perdere noi, ma in estate erano molto quotati. Hanno avuto problematiche fisiche, dopo si sono rimessi in sesto e sono da rispettare. Già nell'orologio si è visto come abbiano individualità importanti: Vitali non lo devo presentare io, un play di altissimo livello, non vai in Nazionale per caso. L'ho avuto a Cremona in un momento di difficoltà ma fece comunque bene, vede il gioco in modo incredibile, stressa molto la difesa perchè sa trovare sempre buone soluzioni. Miaschi è giocatore da A1, ha fisicità, tiro importante, sa mettere la palla per terra, bravi loro ad averlo firmato. E altro giocatore che ammetto di non conoscere perchè ho fatto tanta A1 è Guariglia, che ha doppia dimensione, è un agonista, e contro di noi ci ha creato problemi. La difesa davanti a certi giocatori devono fare delle scelte e rischi di essere sempre scoperto. E non consideriamo gli americani: Harris me lo ricordo in FIBA quando lo affrontai contro Reggio Emilia, Pacher ha vinto campionati, insomma è una squadra costruita, anche con spese importanti, per vincere. Sappiamo quanto valgono, li rispettiamo, ci siamo impegnati al massimo dopo la partita di Trapani per prepararci, servirà una delle partite migliori della annata sia in difesa che in attacco”.

Cosa serve in questi playoff. "Si dice sempre che si alzano intensità e contatto fisico, e noi da questo punto di vista siamo preparati perchè fin da subito i nostri si sono preparati su questo aspetto. Diventa importante la mentalità, perchè bisogna dare importanza ad ogni possesso, ad ogni palla vagante, ad ogni tagliafuori. I playoff dell'Eurolega lo dimostrano, il Panathinaikos rischia con la settimana, il Monaco rischia con la sesta, le squadre sono talmente vicine come livello che ogni piccola cosa può essere importante. Ognuno deve mettere tutto quello che ha dentro”.

Panchina in crescita“Prima non erano in grado di giocare, non c'era molto da valorizzare. Siamo stati primi in classifica per un sacco di tempo e poi secondi, avrei dovuto perdere partite per valorizzarli? Quale è il fine ultimo, vincere le partite o no? Se il fine ultimo è vincerle, siamo stati primi in classifica per 21 gare su 22, si poteva fare meglio? Forse sì, ma anche molto peggio. Dovevo farli giocare e perdere le partite? Meglio di così non si poteva fare, se prima non giocavano era perchè non erano in grado di performare. Non erano in grado di giocare ai massimi livelli di A2, che è diverso dal giocare per il decimo posto. Ora la panchina è cresciuta. Di recente siamo stati ad un evento del nostro socio, Malaguti, e si è parlato della differenza tra fede e fiducia: se mi dimostri che meriti fiducia, io ti faccio giocare. La fede si ha nelle cose astratte, nel Padreterno, ed è diversa dalla fiducia”.

Obiettivo Serie A? “Lavoriamo tutti i giorni per vincere tutte le partite, uno poi capisca cosa vuole dire cercare di vincere tutte le partite… Poi ci sono anche gli avversari, non è come nel nuoto o nell'atletica dove lotti contro il tempo. Noi abbiamo già archiviato questa ottima parte di stagione ma non ci accontentiamo, abbiamo le possibilità per vincere e da mesi ci stiamo preparando per questo”