A2 - Eurobasket Roma, intervista a Daniele Bonessio

A2 - Eurobasket Roma, intervista a Daniele Bonessio

Era partito non ancora maggiorenne dopo aver appena esordito in serie A, ora torna da capitano nella squadra in cui è cresciuto, dodici anni dopo. Roba da brividi al sol pensiero, anche per chi, pur a solo ventotto anni, è stato già spesso e volentieri sottoposto a sfide ambiziose e piazze calde nel corso della sua carriera.
Daniele Bonessio all’Eurobasket stavolta è tornato per restare, per la gioia anche di nonna e genitori (da sempre soci della Polisportiva Città Futura, dove la Roma Gas & Power si allena), che percorreranno solo pochi metri, e non più centinaia di chilometri, per vederlo in campo: “E’ stata una grande emozione tornare in questa società, alla quale va il mio ringraziamento per avermi messo in condizione di diventare un giocatore professionista – è il primo commento di Bonessio – e ora sono pronto a ricambiare sul campo la fiducia che mi è stata concessa”.
Potendo concentrare tutte le energie, anche quelle solitamente destinate al trasloco estivo verso nuovi lidi, su una preparazione atletica subito dispendiosa ma efficace: “Generalmente sarei stato sommerso da pacchi e scatoloni – scherza “Bonny” – che stavolta ho evitato volentieri, anche perché il lavoro svolto con Federica in questa prima settimana è stato duro. Ma tra i tanti che conosco, non credo di aver mai trovato una preparatrice con la sua competenza e varietà di stimoli cui ci sottopone quotidianamente”.
Nel frattempo, tra un esercizio e l’altro ed in attesa di Tony Easley, procede spedita anche la conoscenza di compagni vecchi e nuovi, non senza qualche simpatico siparietto originato dalla nuova fascia di capitano: “Guardo al palmares ed alla carriera di Malaventura o ricordo quando ho esordito in Serie A da compagno di squadra di “Rigo” e penso che sia soprattutto un onore giocarci insieme, ma da capitano avrò certamente bisogno del loro aiuto e della loro preziosa esperienza”.
Ne hanno tanta, a livello europeo e di campionati italiani, anche i due USA, che avranno il compito di trascinare la squadra con le loro qualità, senza rinunciare allo spettacolo: “La scelta della società è stata chiara, prediligere l’esperienza nella costruzione di un roster al primo campionato di A2 e Moe (Deloach, ndr) che si è calato già con grande disponibilità e partecipazione nel clima, e Tony Easley, che non vediamo l’ora che arrivi, hanno numeri e attitudini ideali per giocare al meglio in questi contesti”.
Tutti uniti, dunque, verso la salvezza, poi si vedrà. Lavorando con una fiducia ed una voglia di divertirsi che si percepiscono già dai primi approcci agonistici con la palla a spicchi, sfruttando l’entusiasmo dei confermati e la voglia di emergere dei più giovani: “Il nucleo che ha vinto lo scorso campionato con la sua mentalità vincente sarà un’altra arma fondamentale anche al piano di sopra, mentre i giovani ci stanno dando una grande mano fin dai primi giorni. E’ raro vedere un lungo come Vangelov muoversi agilmente ed allenarsi con questa intensità, mentre per i ragazzi provenienti dal nostro settore giovanile sia d’esempio Eugenio Fanti: dalla D alla A2 ha dimostrato il suo valore e vinto campionati in ogni categoria, più forte anche dei gravi infortuni che gli sono capitati”.
Cinque di essi lo scorso anno hanno giocato finali nazionali ed esordito, appena diciassettenni, nella B che ha vinto il campionato, e ora saranno costantemente parte del roster della A2 nella stagione che verrà: “L’Eurobasket è una realtà sana, che per sua identità ha sempre dato spazio ai giovani ed è fondamentale che il processo di crescita verso la Serie A della prima squadra sia proseguito di pari passo allo sviluppo del settore giovanile”.
Una realtà giovane, ma pronta, nella sua genuina freschezza, alla prima storica sfida alla A2, facendo leva anche sul caloroso apporto di un pubblico sempre fondamentale nelle tappe decisive del passato e che Daniele conosce bene: “Promettiamo impegno e sudore, ma speriamo anche una pallacanestro divertente che porti al palazzetto tanta gente pronta a sostenerci e spingerci verso i nostri obiettivi”.
Adesso su quel parquet, però, toccherà scendere anche a lui. Con la stessa emozione dell’esordio, forse, ma soprattutto da capitano tornato a difendere i suoi colori.