Piero Bucchi punta su Jerome Dyson, una guardia in regia

giovane ma esperto il prodotto di UConn che cerca la consacrazione in Europa
Piero Bucchi punta su Jerome Dyson, una guardia in regia

(Dario Recchia da Brindisi). Qualcuno, tra i "puristi" ha storto un pò la bocca, ça va sans dire ... Piero Bucchi che rinuncia al play "puro" in favore di una combo guard, Jerome Dyson, prodotto di UConn, quasi rompendo le sue abitudini tecniche e tattiche consolidate. Una serie di critiche stucchevoli, che pure il ricordo di giocatori arrivati in Italia ed etichettati come mangiapalloni come Terrell McIntyre o Bobby Brown a Siena dovrebbe far riflettere. Il coach dell'Enel Brindisi ci tratteggia meglio una complessa situazione di mercato e di identità che vuole trasmettere alla nuova formazione: "E' vero che abbiamo rincorso diversi play (lista lunga: Casper Ware, Sundiata Gaines, Pierre Jackson, Peyton Siva, Paul Stoll e non ultimo quel Taylor Rochestie che è finito alla Mens Sana Siena, ndr). Per un motivo o per un altro non sono arrivati, e occorre che qui arrivi gente motivata.

A quel punto Giuliani ha tirato fuori dal cilindro il nome di questa play/guardia di cui ha seguito il percorso di crescita in questi anni e che ha personalmente osservato interpretare bene questo ruolo in NBDL (Tulsa 66ers) e alla appena passata Summer League di Las Vegas. Mi sono fidato quindi dei suggerimenti e del fiuto di Alessandro e delle referenze che ha raccolto: perciò Jerome Dyson sta per sbarcare a Brindisi. E' un giocatore di talento con buone qualità tecniche e atletiche. Ho parlato telefonicamente con lui e mi è sembrato molto motivato e voglioso di giocare da Uno e di guidare la squadra".

Jerome Dyson, dopo due stagioni in NBDL ha assaggiato l'NBA con 6 gare a New Orleans. con i suoi 191 centimetri e la indiscussa capacità di fromboliere può essere un play intrigante, forse non maturo per la fisicità del campionato americano (diciamo gli mancano una manciata di chili...): le stesse cose che nel 2002 si scrivevano negli USA a proposito di un certo Lynn Greer. Così Dyson è sbarcato in Europa per giocare in un campionato che ormai è il trampolino di lancio a cui tutti guardano, e da cui tutti pescano: basta leggere gli arrivi di questa estate in Italia per rendersene conto. Israele, con l'Hapoel Holon, è significato per Dyson 35,4 minuti/partita con 42,6% da due, 35,4 da tre, 2,8 rimbalzi, 3,7 assist e l'inizio di un nuovo percorso che oggi fa tappa in Puglia. La vicinanza con un play di grande esperienza come Bulleri può essere solo un aiuto per completare la maturazione di questo ragazzo di cui si vedevano le prospettive in regia già nei report del college.