Olimpia Milano - Boston Celtics: i Global Games della NBA sono serviti

Olimpia Milano - Boston Celtics: i Global Games della NBA sono serviti

Global games: la partita dei Boston Celtics a Milano è stata costruita come un evento, annunciato da diverse manifestazioni collaterali, inquadrato, intervistato, videizzato anche nella gita al Lago di Como. Con l'Olimpia Milano negli USA a giocarsi il doppio confronto con il Maccabi, la franchigia del Massachussets si è impadronita della città lombarda e, stasera, anche del palazzo. Tra le formazioni meno talentuose della NBA, la squadra allenata da Brad Stevens però gode di una organizzazione di gioco già sperimentata da quasi tutti i suoi attori presenti in campo.

Di fronte a una EA7 logicamente in fase di costruzione di una identità, per Jasmin Repesa è il peggior avversario che si può incontrare oggi. Inizio abbastanza equilibrato, almeno finchè ci sono Gentile e McLean in campo. Smart è concreto nel playmaking ma quando entra Isaiah Thomas (9 punti in 6') l'accellerazione biancoverde si fa evidente. Negli spazi si fa notare anche il nuovo Amir Johnson (ex-Toronto con 451 presenze) e il primo quarto si chiude 20-34.

Hummel, Cinciarini e Jenkins cercano di entrare in partita e trovare ritmo; le rotazioni sono frequenti - Stevens ha detto di non voler concedere più di 24' a ognuno dei suoi giocatori - così si vedono in campo anche Sullinger, armadio leggermente smagrito, e Rozier III. Bradley ci mette due triple dai due angoli e i Celtics controllano la partita agevolmente. Lawal dice la sua, due triple in fila con firma Hummel e Simon fanno -13 (37-50) al 21', ma per arrivare all'intervallo occorre pagare dazio a tre liberi di Crowder e una bomba di Thomas 44-61.

Brad Stevens ha rinunciato a schierare Evan Turner, ufficialmente alle prese con un ginocchio destro scricchiolante, ma anche al sophomore James Young. Ci bastano pochi minuti del terzo periodo per capire che l'Olimpia è già sulle gambe, d'altra parte il jet lag non l'hanno inventato stasera... e giovedì ci sarà da giocare a Trento - altra pazzia. Milano riparte con un 7-0 (53-61) ma è fuoco di paglia con Zeller e Lee a fare e disfare. A 6'44" la tripla di Bradley certifica così il +20 Boston (60-80) Barac e Macvan hanno qualche sprazzo da offrire, ma il 2-10 parziale dei Caltics vale al 36' il 71-99.

Anche Perry Jones III in campo, ma non chiamatelo garbage time perchè l'Olimpia ci mette l'impegno possibile, in mezzo a ballerine, premi e cotillons, perfino il Leprechaun. Alessandro Gentile aggiusta perfino un pò le sue statistiche, Gani Lawal gioca il suo colpo preferito, la schiacciata (una statistica in cui l'EA7 vince). Le riserve dei Celtics ci mettono molta atleticità, difficile non farsi travolgere. Il sorriso di Miss Italia Alice Sabatini in tribuna e la presenza di Isaiah Austin, che Adam Silver chiamò al draft nonostante fosse affetto dal morbo di Marfan, completano la kermesse di cui non vi diamo i dati oltre i punti segnati, che tanto non lasceranno ricordo se non il passaggio della NBA a Milano.

Finisce 91-124 con 19 di Gentile, 14 di Jenkins, 12 di Hummel per l'Olimpia; 18 di Thomas, 14 di Sullinger e Bradley, 13 di Lee, 11 di Smart per i Celtics.