Milano-Fenerbahce, il pagellone: Sloukas immarcabile, Hickman apatico, scintilla Sanders

25.11.2016 13:43 di Alessandro Palermo   vedi letture
Milano-Fenerbahce, il pagellone: Sloukas immarcabile, Hickman apatico, scintilla Sanders

L'Olimpia Milano perde la sua quinta partita in EuroLega, in nove incontri disputati. Al Forum vince il Fenerbahce di Gigi Datome, che per una sera è tutto nelle mani e nel talento immenso di Kostas Sloukas. Hickman è il peggiore per l'EA7, mentre i turchi - nonostante la vittoria - hanno diverse insufficienze pesanti. Di seguito le pagelle del match:

OLIMPIA MILANO

MCLEAN, voto 7
Uno dei pochi ad impegnarsi sul serio e, su questo, McLean difficilmente delude. L'unico - eccetto il solito Sanders - a meritarsi la sufficienza abbondante. Gioca 21' e cinquanta secondi ma ne avrebbe meritati di più, oltre ad averli potuti fare senza problemi. Con Raduljica fuori per infortunio e con un Macvan nervosissimo, il "Leone della Savana" avrebbe potuto giocare anche una trentina di minuti. Ruggisce. Non sbrana perché ha di fronte a se "animali" come Vesely, Antic e Udoh ma per lo meno mostra i denti al trio ex NBA, cavandosela egregiamente. Solo nel deserto, riesce comunque a catturare 8 rimbalzi (ben 5 offensivi) ed a segnare 15 punti (5/9 da due, 5/6 ai liberi). Nonostante abbia una stazza sfavorevole, riesce ugualmente a farsi rispettare dai tre moschettieri del Fenerbahce. Molto pericoloso nel pitturato, dove crea il panico in più di un'occasione (6 falli subiti). Chiude con 22 di valutazione. UNO CONTRO TUTTI.

GENTILE, voto 5 -

Portato dai tifosi sul patibolo, non ci sembra il peggiore, né tantomeno l'unico colpevole. Gioca una brutta partita - e questo è abbastanza evidente - ma per lo meno si prende delle responsabilità, cosa che altri (Hickman) non si sognano neanche. Dalla sua, però, ha delle statistiche che non vanno di certo a suo favore: 5 punti (2/7 dal campo, 0/3 da tre), 3 palle perse ed un pesantissimo -13 di plus/minus. Numeri a parte, innervosice per quanto si ostini a palleggiare incessantemente, facendo perdere così molti secondi e molta fluidità al gioco della squadra. Serata grigia, anzi, nera ma non può essere sempre e solo colpa sua. Troppo facile, per il tifoso medio, nascondersi dietro ad una frase ingrata del tipo: "Tutta colpa di Gentile". Adesso basta. CAPRO ESPIATORIO, FORZATO.

HICKMAN, voto 4

Inutile a tal punto da sembrare ancora uno del Fenerbahce. Sembra faccia un favore alla sua ex squadra, giocando una partita davvero pessima sotto tutti i punti di vista (soprattutto in difesa). Gioca tanto, troppo, è pure questo "il bello". Mai in partita e scelte incomprensibili in cabina di regia, dove riesce comunque - non si sa come - a "smazzare" 4 assist. La sua prestazione dice 6 punti (2/7 al tiro) e, come Gentile, chiude con 3 palle perse e -13 di valutazione. APATICO.

KALNIETIS, voto 5.5

Tra lui o Hickman, nove volte su dieci sceglieremmo il lituano. Non per simpatia o perché ne siamo tremendamente innamorati (anche) ma perché, a differenza del compagno di reparto, Kalnietis è un grandissimo ragionatore. Poi, come quasi tutti del resto, gioca una partita insufficiente quanto deludente. Due soli punti (1/5 dal campo) ma anche 4 rimbalzi e soprattutto 6 assist, dato che evidenzia come lui abbia qualche idea in più di Hickman. Due assist in più, nonostante sia stato sul parquet sette minuti in meno dell'ex Fenerbahce (16 minuti contro i 23 del collega). Anche il plus/minus non mente: +4 contro il -13 dell'apatico. LUMINOSO, PER POCO.

DRAGIC, voto 4.5

Pare abbia giocato quasi venti minuti. No ma sul serio? Forse cinque, massimo otto. Ed, invece, lo sloveno è rimasto sul parquet diciannove minuti e trentasette secondi. FANTASMA.

MACVAN, voto 4.5

Lui, a differenza di "Zoki", lo abbiamo notato in campo, eccome se lo abbiamo notato. In quasi 13.000 si sono resi conto che il guerriero della Sirmia, contro il Fenerbahce, era fin troppo nervoso. Manda a quel paese gli arbitri, i compagni e le mosche. Se la prende con tutto e tutti, anche con se stesso. Fa indigestione di falli (4) rapidamente, prendendosi anche un tecnico che induce Repesa a panchinarlo. 6 rimbalzi non sono pochi ma sono invisibili se si guarda il resto: -15 di plus/minus, il peggiore in questo senso. MAI LUCIDO.

PASCOLO, voto 6

Il più grosso rammarico, forse quanto quello per Abass. Parte in quintetto ma gioca appena nove minuti e mezzo, inspiegabile se si considera che - pur giocando la metà rispetto ai compagni - si mette in mostra in molte occasioni. Solo 4 punti e 3 rimbalzi ma fa un gran lavoro in area: mette il fiato sul collo agli avversari, sgomita e conquista due rimbalzoni (uno su Datome, l'altro su Vesly) che scaldanano l'atmosfera milanese. Contro la crème de la crème di lunghi in EuroLega, ne esce pulito, non sfigurando. Peccato, avrebbe meritato più spazio. BISTRATTATO.

SANDERS, voto 7

Il solito Sanders, l'ancora di salvezza di Milano, ma la nave affonda lo stesso. Dopo il blackout di Belgrado torna a spiegare le ali come contro Efes e Baskonia. In casa da il meglio di sé, caricandosi la squadra sulle spalle. Milano è quasi Sanders-dipendente, il che non è una buona cosa. Arma principale dell'attacco biancorosso (17 punti) anche se al tiro non splende particolarmente (7/16 dal campo, 5/12 da due). Non solo punti: anche 5 rimbalzi, 2 assist ed una stoppatona magnifica su Datome, ma ne subisce anche due dagli avversari. LA SCINTILLA.

ABASS, voto 5/6

Gioca poco (sette minuti e mezzo) ma non così male. Poco incisivo in attacco, il meglio lo da in difesa, dove si conferma ancora una volta affidabile e puntuale. Nel secondo tempo non mette piede in campo, mistero. BISTRATTATO, PARTE 2.

SIMON, voto 6

Undici punti (3/9 al tiro), 2 assist e 3 palle recuperate che cancellano le due perse. Con lui in campo l'Olimpia sembra seguire una direzione precisa, eloquente infatti il +4 di plus/minus. Inutile dire che da lui ci si sarebbe aspettati qualcosa in più. Davanti a sé, però, aveva uno come Sloukas che al Forum ha oscurato qualsiasi cosa. Osso duro il greco, sia da marcare che da battere in uno contro uno. CI PROVA, CON IL MINIMO SFORZO.

COACH REPESA, voto 4/5

Bravo è bravo e piacerci, ci piace. Ma a rotazioni... non se la cava bene, per niente. Pascolo e Abass, in due, hanno giocato circa un quarto d'ora e questa cosa non è andata giù a nessuno. Scelta incomprensibile, così come non lasciare in panchina Hickman che sembrava con la testa da un'altra parte. Ha molte colpe. RIMANDATO.

FENERBAHCE


UDOH, voto 7 +
Per larghi tratti del match è dominante nel pitturato, dove conquista 6 rimbalzi e rifila 3 stoppate. Sfrutta le sue lunghe braccia e tutti i suoi mezzi fisici per primeggiare contro una Milano priva di sostanza, causa assenza di Raduljica. Chiude con 11 punti (4/7 da due), dando l'idea di non essere quasi mai in difficoltà. REED RICHARDS, MISTER FANTASTIC.

MAHMUTOGLU, S.V.

Otto minuti in campo, partendo anche in quintetto. Non troviamo nulla di buono nella sua prestazione (invisibile) ma nemmeno qualcosa di terrbile. Se la cava con un "senza voto", tanto torna a Instanbul da vincitore.

ANTIC, voto 4/5
Stravediamo per Antic ma ci tocca dargli l'insufficienza, meritata e sacrosanta. Segna sette punti ed arraffa tre rimbalzi ma combina ben poco, anzi quasi solo cose negative. 1/6 da oltre l'arco, dove obiettivamente esagera nel cercare la tripla con insistenza. Specialità che ha nel proprio repertorio ma, lo ripetiamo, esagera. Il -5 di plus/minus (peggiore) più che dire molto della sua prestazione, spiega quanto sia stato dannoso per il Fenerbahce. SERATA DA DIMENTICARE.

SLOUKAS, voto 8.5
Una delle sue migliori partite in EuroLega, forse la migliore in maglia Fenerbahce. Immarcabile per la difesa di casa, fa ciò che vuole dall'inizio alla fine. Si carica la squadra sulle spalle e la conduce al trionfo. 18 punti (5/7 da due, 2/4 da tre), 7 rimbalzi, 6 falli subiti, 4 assist e 25 di valutazione. UN CAMPIONE, DA SEMPRE UN PO' SOTTOVALUTATO.

NUNNALLY, voto 5

In sei minuti è dura farsi notare ma ha la sfortuna di stare in campo nel momento più buio della squadra, che coincide comunque con la sua prestazione opaca. Toccata e fuga poco entusiasmante, molto poco. 2 punti, 2 rimbalzi, 1 assist, una palla persa, -1 di valutazione e -3 di plus/minus. ACERBO.

VESELY, voto 4/5

Dovrebbe spaccare il mondo, motivo numero uno perché è forte e ha un potenziale enorme. E due perché senza Raduljica dovrebbe prendere minimo dieci rimbalzi, minimo. Chiude con 4 miseri punticini ed altrettanti rimbalzi, oltre ad uscire anticipatamente per falli (5). Nel primo tempo fa infuriare Obradovic, il quale prima lo cambia immediatamente e poi ne dice di ogni all'ex Partizan. DELUDENTE.

KALINIC, voto 7.5

Nel primo tempo è l'anima del Fenerbahce, autore di 10 punti in soli dodici minuti. Sloukas pesca la serata magica ma lui non è da meno, vero killer di Milano insieme al greco. Chiude con 13 punti e 4 rimbalzi, mezzo punto in meno per essersi leggermente eclissato nel finale. PAURA DI NIENTE E DI NESSUNO.

DIXON, voto 7 +

Non entusiasma per gran parte del match ma nel quarto ed ultimo periodo, nel momento decisivo, si scatena letteralmente. 13 punti al termine (appena 3 nel primo tempo, 7 negli ultimi minuti), con 5/10 al tiro. Inoltre, subisce 4 falli e "smazza" 3 assist. Non male. DECISIVO.

DATOME, voto 6

Il ritorno in Italia, purtroppo, non coincide con una prestazione superlativa. Siamo abituati a vederlo primeggiare in giro per l'Europa, dunque, dispiace particolarmente non aver visto il capitano dela nostra Nazionale nel suo massimo spendore. Peccato. Nonostante non brilli, a fine partita, è il più acclamato dal (caldissimo) pubblico ospite. L'idolo dei turchi, "Gigione". Segna comunque dieci punti in 20' (1/5 da due, 5/5 ai liberi), catturando anche 4 rimbalzi. ORGOGLIO ITALIANO.

COACH OBRADOVIC, voto 6
Il suo gioco non entusiasma un granché, come nelle precedenti uscite del resto. Si affida alle individualità ma questo, alla lunga, verrà a galla... a meno che non faccia qualcosa al più presto. Poco gioco ma fin quando ha Sloukas e Kalinic in queste condizioni, non importa. PROMOSSO, SENZA CONVINCERE..

Pagelle a cura di Alessandro Palermo,
Inviato da Milano