Metta World Peace si presenta: "Qui per essere ancora il migliore e battere i migliori"

Nella sede della Ferrarelle a Milano la presentazione dell'ex campione NBA, nuovo acquisto di Cantù
26.03.2015 18:20 di Paolo Zerbi   vedi letture
Metta World Peace si presenta: "Qui per essere ancora il migliore e battere i migliori"

Un video per un personaggio che non ha bisogno di presentazioni. Inizia così la presentazione di Metta World Peace, nuovo giocatore dell’Acqua VitaSnella Cantù, nella sede di Ferrarelle a Milano, con Michele Pontecorvo a fare gli onori di casa ed a dare il benvenuto alla star americana. L’ex giocatore NBA, campione con i Los Angeles Lakers nel 2010, si è dimostrato fin dal suo arrivo in Italia disponibile e sorridente. Il benvenuto sportivo, però, non poteva non toccare alla presidentessa Anna Cremascoli: "La famiglia della Pallacanestro Cantù si allarga con un grande campione. Sono onorata, è un grandissimo personaggio e penso servirà tantissimo a tutta la pallacanestro italiana, cosa a cui tengo moltissimo. Ma abbiamo preso soprattutto un giocatore, ed in questo è un grandissimo, penso ci sarà molto utile per i nostri traguardi sportivi. Vogliamo arrivare a giocare i playoff, sono convinta che Metta ci darà una grandissima mano in questo”. Con la numero uno biancoblu che risponde anche a Werther Pedrazzi, vicepresidente della Federazione, riguardo a possibili eventi per condividere un personaggio come Metta World Peace con tutto il movimento cestistico italiano: "Una delle prime persone che mi ha chiamato per complimentarsi è stato Gianni Petrucci. Anche per la Federazione è importante l’arrivo di un personaggio come è Metta. Poi ho parlato con alcuni presidenti dove dovremo andare a giocare in trasferta, increduli dell’arrivo di un personaggio così importante. Sono contenta del loro entusiasmo, sono contenta di giocare in palazzetti stracolmi e con tanto entusiasmo. È successo tutto così in fretta, vivremo tutto un pochino alla giornata e nel frattempo gestiremo comunque un evento mediatico di queste dimensioni. Penseremo a tutto quello che si può fare per sfruttare al meglio un personaggio di caratura mondiale”.

 

Il benvenuto e i retroscena dell'arrivo di Metta World Peace arrivano poi dalle parole del direttore sportivo Daniele Della Fiori: “Quando si avvicina un nome così altisonante per la realtà europea viene automatico forse farsi una risata. È stato così ma di giorno in giorno capivo che Metta era realmente interessato a fare una realtà europea. È un giocatore speciale, voleva fare una nuova esperienza ed al d là dell’effetto mediatico potesse darci una mano sul campo. È sempre stato un team player, agonistico e generoso, sempre apprezzato, capace di vincere un titolo. Penso possa trascinare la squadra agli obiettivi che già la presidentessa ha dichiarato”

 

Da lì in poi, però, soltanto Metta World Peace, che si presenta subito con un "Ciao" di benvenuto

“Ringrazio Cantù, l’Italia, la presidentessa per questa esperienza. È da tantissimo tempo che volevo giocare in Italia. Potevo continuare in NBA ma ho scelto la Cina e poi quando sono tornato a casa ho avuto diverse opportunità, poi dopo un riposo di due mesi mi è stata proposta l’Europa. So che il basket in Italia è una delle migliori al mondo e sono veramente molto emozionato e lieto di essere qui a giocare.

Come pensi possa essere il suo impatto ed in quanto tempo ti integrerai nella squadra? 

“Sarà piuttosto facile, come nella mia prima esperienza al Liceo (con Lamar Odom, ndr) ed al college alla St John: ho giocato con Bootsy Thornton che penso tutti qui conoscete. Il motivo per cui sono qui è che a 35 anni non sono ancora stanco di giocare. Voglio continuare a farlo come ho sempre fatto e secondo le mie capacità. Una cosa che mi interessa è giocare di squadra. Ho fatto tanti punti, ma voglio giocare di squadra”.

Perché hai scelto Cantù? Sei in condizione di giocare fin da subito?

“Non mi interessa essere nella migliore squadra ma battere la squadra migliore. Sono pronto, mi ci vorranno magari un paio di giorni per ritrovare la forma ottimale visto che comunque non gioco dal 26 gennaio in Cina, anche se a casa ho fatto molto lavoro fisico personale”

Tra Metta World Peace e Panda's Friend come dobbiamo chiamarti? 

“Chi mi conosce da tempo mi chiama Ron Artest, i giovani mi chiamano Metta ed in Cina mi chiamano Panda. Scegliete voi. E in medio oriente mi chiamano pace nel mondo. Un nome italiano? Non si sa, ma ho visto già sul giornale un paio di nomi che mi piacciono. Vedremo…”

Conosciamo la tua storia, ma chi è Ron Artest?

“Vengo dalle strade di New York, è lì che ho cominciato a giocare in maniera molto grezza e così ho anche giocato inizialmente in NBA. Poi però sono molto maturato e ora gioco anche con più consapevolezza, vista anche la mia età”.

Andrea Bargnani a New York ti ha detto qualcosa riguardo all’Italia?

“Ho giocato un anno con lui, è un grande giocatore ed un grande talento ma non abbiamo parlato tantissimo dell’Italia. Un talento, peccato sia spesso infortunato e fin qui non ha potuto dimostrare il suo talento sul campo”

Cantù è squadra gloriosa ma in testa c’è l'Olimpia Milano. Cosa ti senti di dire ai tuoi rivali?

“So che è una squadra con tantissimi tifosi, vorrei dire a tutti gli avversari che sono appena arrivato qui ed il mio cuore è tutto per Cantù. Ho la testa completamente per questa squadra”.

Stamattina i tuoi nuovi tifosi ti attendevano e si aspettano un tuo atteggiamento aggressivo in campo. Che messaggio vuoi lanciare ai tuoi nuovi tifosi?

“Ho sempre giocato molto in maniera aggressiva, ma così facendo non ci si concentra. Con Phil Jackson si gioca duro ma si gioca in maniera Zen, molto intelligente ed in maniera molto attenta. Ci sono voluti sei anni per modificare il mio modo di giocare, perché se mettevo passione non giocavo al meglio. Ma voglio riportare la passione nel mio gioco pur senza la rabbia che caratterizzava i miei primi anni”.

Com’è nata la storia del Panda, nome che peraltro avrai come nome sulla tua maglietta?

“E’ un animale interessante, molto giocoso che sa difendere il suo spazio ma che rimane calmo e gioioso. È un po’ l’animale che rappresenta la mia carriera: sono cresciuto in un ambiente ed in una situazione difficile, prima mi difendevo ed ora invece mi sto calmando. È un animale connesso con la terra, l’ambiente e le persone e fa parte del mio credo, collegandosi molto col mio nome Metta World Peace”.

Sai che Milano è sponsorizzata da Giorgio Armani, puoi giocare anche un derby nella moda? 

“Non mi posso mettere in competizione con uno come lui, anzi mi piace molto la sua moda, ho alcune camicie griffate Armani e spero anche che me ne regali qualcuna”

Dopo anni in un contesto "large" coma l'NBA arrivi in Europa che è un contesto "small" ed in particolare a Cantù che è una squadra extrasmall. Ti senti traumatizzato da questo passaggio?

“Sicuramente l’NBA è enorme, una grande azienda ed un grandissimo campionato. Ma penso di essere ancora il migliore, il migliore attaccante. Ancora non ho visto il campo, ho voglia di andarci, di divertirmi, di giocare insieme alla squadra. Sono venuto in Europa a 35 anni e sono qui per dare il meglio di me, non sono qui in pensione”

 

Sorriso, disponibilità e consapevolezza di quel che lo attende. Metta World Peace è sbarcato in Italia, Cantù (e non solo) non vede l'ora di vederlo sul campo per poterlo ammirare.