Italia - La Korea del basket: l'analisi di Carlo Fabbricatore

Italia - La Korea del basket: l'analisi di Carlo Fabbricatore
© foto di foto savino paolella

E’ inutile girarci attorno: la mancata qualificazione della Nazionale di basket alle Olimpiadi è paragonabile alla sconfitta subita dalla Nazionale di calcio dalla Korea nei lontani
mondiali inglesi degli anni ’60. La Federazione ha fatto un esborso importante per poter
organizzare le qualificazioni e il risultato è stato una sonora bocciatura. La credibilità è stata ridotta allo zero e ormai possiamo definirci uno sport minore. La miglior (talentuosa) Nazionale di sempre! Ma per piacere! Molti giocatori sono figli di un grande marketing con ben poche vittorie alle spalle: questa è l’amara verità. Guarda caso i migliori sono stati Melli e Hackett che sono andati a cercare fortuna in Germania e Grecia. L’unico esente da colpe è Ettore Messina che ha accettato di mettersi in gioco nonostante avesse poco tempo per impostare la squadra secondo il suo credo. Le sue convocazioni, conoscendolo, sono in linea con il suo pensiero e la sua filosofia di gioco. La Federazione dovrebbe riflettere sul proprio operato e, se prima ha pagato Pianegiani, ora i vertici federali dovrebbero rimettere il mandato e assumersi le responsabilità sia del fallimentare risultato agli Europei che della mancata qualificazione a Rio 2016.

Sentiamo tanto parlare di vivai ma la FIP cosa sta facendo di concreto? Quali tecnici e quali dirigenti sportivi ha formato per il settore giovanile? La funzione di una federazione
sportiva è quella di far avvicinare giovani allo sport ma quale lavoro alla base viene fatto?
Se andiamo ad analizzare le nazionali degli altri paesi possiamo constare che la maggioranza degli atleti non gioca in patria ma in altri campionati europei o nella NBA. Noi
ci preoccupiamo delle quote degli italiani: cerchiamo di essere seri. Parliamo di settori
giovanili: vi invito ad andare a vedere gli allenamenti dei giovani e poi trarrete le vostre
valutazioni. La querelle Fiba Vs Euroleague è strumentale al potere e priva di valori sportivi. Il diritto sportivo è obsoleto. Se vogliamo continuare a vedere giocare le nostre
squadre contro Mosca, Madrid, … e tutti gli altri top team dobbiamo accettare la realtà professionale e professionistica di Euroleague. Vogliamo continuare a vedere un
campionato di basso livello, con squadre che spariscono e si auto retrocedono? Allora continuiamo su questa strada.
Solidità economica certa e impianti adeguati devono essere i parametri imprescindibili di
un movimento professionistico, tutto il resto sono chiacchiere da bar.
Ad maiora
Buona Pallacanestro a tutti
Carlo Fabbricatore