Immenso Johnson-Odom, Cantù stende Dijon (89-63) e si prende le Last 32

La guardia americana segna 31 punti nel netto successo casalingo della FoxTown, che permette alla squadra di Sacripanti il passaggio del turno
10.12.2014 23:34 di  Paolo Zerbi   vedi letture
Immenso Johnson-Odom, Cantù stende Dijon (89-63) e si prende le Last 32

La prova di forza di chi sa di avere soltanto un risultato per guardare avanti. La prova di forza messa sul parquet per tutti i quaranta minuti in una sfida da dentro o fuori. La prova di forza (e il talento immenso) di un Darius Johnson-Odom letteralmente staripante. Così si spiega la partita quasi perfetta della FoxTown Cantù, a dir poco trascinata dal suo leader realizzativo: 31 punti, 11/14 dal campo con 7/9 oltre l'arco, 7 falli subiti, 4 assist e 40 di valutazione. Forse non sempre i numeri dicono tutto, non in questa occasione. A Cantù serviva soltanto la vittoria e la contemporanea affermazione di Ostenda sul parquet di Lione, quando dal palazzetto francese arriva l'ufficialità della vittoria esterna dei belgi, in Brianza si sta già danzando su un sonoro +20. Merito di un terzo periodo letteralmente dominato da Cantù (25-11 il parziale del quarto), con soltanto una parte del "Johnson-Odom show". I biancoblù sono scatenati in attacco e in difesa, trovano il parziale di 15-0 con cui scavano il solco di una partita di fatto mai in discussione. Se non in un primo quarto giocato punto a punto e con il primo vantaggio francese in avvio di secondo quarto ( canestro di Alingue) che ha fatto tremare la voce e le gambe soltanto per un secondo. Tripla di Stefano Gentile a ridare la parità, quarta tripla di serata di Johnson-Odom a dettare la legge del più forte, tripla liberatoria di Damian Hollis dopo una serie di tiri aperti mancati. E' il +8 con cui si va al riposo lungo, prima del break che spacchi definitivamente la partita. Perché i numeri all'ultimo mini-riposo sono eloquenti: 12/24 da tre punti per Cantù, 1/12 per Digione, con la conseguente lotta a rimbalzo che premia i padroni di casa. E' il preludio al garbage time dell'ultimo quarto, è la sinfonia canturina che non ammette repliche, è la risposta alla seconda sconfitta casalinga in campionato. Insomma, Cantù c'è, in Europa soprattutto. Conquistando le Last 32 e, perché no, provando l'ultima impresa in terra belga. E con un Johnson-Odom così...

 

FOXTOWN CANTU’ - JDA DIJON  89 - 63 (20- 19, 42- 34, 67- 45)

FOXTOWN CANTU’: Johnson-Odom 31, Feldeine 7, Abass 6, Bloise, Laganà ne, Mbodj ne, Jones 9, Shermadini 4, Hollis 7, Buva 5, Gentile 9, Williams 11.

JDA DIJON: Moss 3, Mendy 9, Joss- Rauze, Curti 2, Walker 12, Prenom 4, Alingue 4, Harris 9, Gray 7, Joseph 13.

 

PAGELLE FOXTOWN CANTU'

Johnson-Odom 9 La partita praticamente perfetta nella serata in cui non si può sbagliare. Si prende letteralmente la scena e non la molla a nessun altro, ma questa volta senza forzature e coinvolgendo i compagni. Poi, chiaro, se tiri 11/14 dal campo... La tripla che aveva permesso il ribaltamento canestri contro Lione? Ovviamente sua. Come uno spicchio abbondante della qualificazione alle Last 32.

Feldeine 7 Il compagno ideale quando hai di fronte un Johnson-Odom in quelle condizioni. Sacrificio, leadership silenziosa, coinvolgimento dei compagni (6 assist). E allora passano in secondo piano anche le forzature oltre l'arco (1/5), anche perché l'unica tripla di serata è quella che da il là al bombardamento.

Abass 6.5 Il capitano, per ora di poche battaglie, partecipa a quella decisiva con l'intensità e la voglia di chi vuole mettere il suo mattoncino. Ci riesce al meglio, soprattutto nella metà campo difensiva. Joseph e soci si "scatenano" soltanto quando la partita è compromessa.

Bloise sv Ma con un pizzico di coraggio in più, avesse esploso quella tripla...

Jones 7 Partenza in sordina, il classico vorrei ma non posso. Eppure vuole, glielo si legge negli occhi e lo fa capire anche col nervosismo subito stemperato dal sorriso. E quando arriva la tripla di tabella, è il segnale che per Cantù in una serata così andrà tutto bene.

Shermadini 6.5 Sostanza, sostanza e ancora sostanza. Perché in poco meno di venti minuti, il georgiano dal campo non tira mai. Eppure... 5 rimbalzi di cui 2 offensivi, +21 di plus/minus. Qualcosa vorrà pur dire...

Hollis 6 Una sola tripla su sei tentativi. Forzature? Macchè, tiri aperti che non entrano in un secondo quarto in cui la partita è ancora incerta. Si sblocca e sblocca i compagni, ma non di più di una sufficienza risicata.

Buva 5.5 Per non infierire in una serata in cui tutto è girato per il verso giusto. Ma il lungo croato va troppo a corrente alternata per meritarsi qualcosa di più.

Gentile 7 Probabilmente la prima volta in stagione in cui non eccede in quel che deve fare. Si rende conto della situazione e fa il minimo sindacale, che comunque vuol dire 9 punti con un solo errore dal campo e 6 rimbalzi. E soprattutto, testa per i compagni.

Williams 6 L'unico altro giocatore di Cantù in doppia cifra. Ma si diverte quando i compagni sono già al dolce. 11 punti tutti nel quarto periodo, dove sposta sì gli avversari da sotto canestro ma con Dijon ormai già in Francia con la testa. Serve per l'entusiasmo del Pianella, per il resto così così.

Sacripanti 7 Con un Johnson-Odom così viene tutto più facile, ma la realtà è che per la seconda volta reagisce ad una sconfitta casalinga in campionato. Cantù sarà sempre così altalenante? Lui sta lavorando per la costanza, intanto si gode un passaggio del turno che dopo tre partite sembrava a dir poco insperato. Coraggio, la strada sembra quella giusta.