Alessandro Gentile andrà in NBA per fare la sua carriera, non per fare un dispetto ai tifosi dell'Olimpia Milano

28.03.2015 00:49 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Alessandro Gentile andrà in NBA per fare la sua carriera, non per fare un dispetto ai tifosi dell'Olimpia Milano

Che possa piacere o meno, crediamo sia indiscutibile che Alessandro Gentile sia un talento del nostro basket. E, vista la qualità media dei giocatori a stelle e strisce che arrivano in Europa ultimamente (complice il numero esagerato di franchigie), sia altrettanto indiscutibile che prima o poi farà la scelta di tentare l'avventura nella NBA. Il sogno è la caratteristica positiva più interessante negli umani, la molla che fa realizzare imprese con un coefficiente più elevato dell'impossibile, se fosse un concetto esprimibile a parole. Ma far passare il messaggio che AleGent finirà negli States perchè viene contestato da una frangia dei tifosi dell'Olimpia Milano ci sembra una esagerazione che manca di autocritica, adesione alla realtà, oltre a essere palesemente strumentale.

I tifosi dell'Olimpia, un genere che ha ripreso fiato dopo troppi anni di squadrette e squadricchie, sanno benissimo che arriverà il momento. In verità lo sanno tutti i tifosi di qualsiasi squadra, che vedono come ogni anno i roster siano completamente rinnovati e le cosiddette "bandiere" come i D'Antoni o i Brunamonti, per fare due esempi senza che nessuno si offenda, siano un vago ricordo dei tempi che furono. Se Gentile si paga l'uscita dalla Benetton Treviso avrà fatto i suoi calcoli, osservando che nella Marca le cose erano cambiate così velocemente che in poco tempo saltò tutta l'impalcatura che Enzo Lefebre stava costruendo e la TVB è ripartita dal basso. Altro che per l'Olimpia!

E poi un poco di autocritica. Se a Siena Gentile abbia avuto bisogno delle "guardie del corpo" per sentirsi tranquillo come ci è capitato di sentir dire, francamente essendo presenti al Palaestra non ce ne siamo accorti nè della loro presenza nè della tranquillità. Anzi con il pubblico di casa che aizzava il suo umore ondivago annusando la sua insofferenza e permalosità, Gentile ha offerto spesso a Siena prestazioni scadenti, che non hanno aiutato la sua squadra. Proteggerlo paternalmente serve "al su' babbo", ma giustificarlo lo rende agli occhi di tutti un ragazzotto viziato, immagine che suo fratello Stefano certamente non ha. Sarebbe interessante rivedere l'atteggiamento di Alessandro e di chi gli sta intorno nei confronti del pubblico visto che litiga con entrambe le curve ...

Curare l'immagine, cosa che non riesce neanche all'entourage dell'Olimpia, che pure ha nel proprietario Giorgio Armani una icona della cura dell'immagine!  Probabilmente il modello di riferimento, dopo anni di caccia e inseguimento inutili, è ancora quello della Montepaschi di Minucci, un fortino inespugnabile pieno di segreti, con un atteggiamento di sufficienza nei confronti del mondo intero perchè nasceva dal fatto di avere "milioni altrui" a disposizione, con una serie di altri interessi per cui una lezione di marketing sarebbe stato tempo sprecato. Con i fuochi d'artificio finali che si sono visti, quando i milioni gratis sono venuti a mancare. Saremo antipatici pure noi nel sottolinearlo, ma grazie a Dio facciamo la critica di mestiere.

Nella NBA ogni squadra realizza un report quotidiano sullo stato di salute dei suoi giocatori, ma dal modello americano le società italiane non traggono mai alcun insegnamento. L'Olimpia Milano tiene segreto il fatto che Gentile abbia problemi con la schiena, salvo poi meravigliarsi che il pubblico che lo vede giocare male non abbia compreso il fatto. Geniale. Riescono a trasformare la disponibilità al sacrificio come atteggiamento di sufficienza, salvo lamentarsi dopo perchè la spiegazione dell'infortunio persistente viene colta come giustificazionicchia (neologismo per indicare una scusa che non regge). Proviamo a fare un salto di qualità negli atteggiamenti, nella comunicazione, nel rispetto di chi informa il pubblico e di chi alimenta con la sua passione il circo mediatico della pallacanestro. E' ora di diventare adulti, tutti. Alessandro Gentile andrà, se lo vorrà e se il suo progresso nel gioco lo consentirà, senza fare dispetto a nessuno. E' la realtà del basket mondiale che i migliori prendano questa strada, e tutti saremo contenti, come lo siamo per Bargnani, Gallinari, Belinelli e Datome. E pianetabasket.com sarà il prima fila.