Portaluppi: “L’Olimpia, il mercato e l’Eurolega”

Il g.m. dell'Olimpia parla della nuova stagione che attende i campioni d'Italia
Fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Olimpia EA7 Emporio Armani Milano
Portaluppi: “L’Olimpia, il mercato e l’Eurolega”

Flavio Portaluppi comincia la sua terza stagione consecutiva da general manager dell’Olimpia Milano e con lo scudetto sul petto. Ad una settimana dalla ripresa ufficiale dell’attività il 28 agosto ecco il suo punto di vista sui temi principali del momento.

LA DIFFICOLTA’ DI RIPETERSI - “E’ banale ma è più difficile ripetersi perché avendo appena vinto si tratta di dare continuità ad un ciclo, un progetto. Questa è la nostra aspirazione, il nostro obiettivo e la nostra sfida. Poi vincere è sempre difficile: l’anno scorso abbiamo sentito la pressione, quella della vittoria che mancava da tantissimi anni e anche quella di aver visto sfumare la possibilità di vincere la Coppa Italia e di raggiungere addirittura la Final Four di Eurolega. Di conseguenza ci siamo trovati a fine stagione con un obiettivo imprescindibile, che era quello di vincere il campionato. Questa stagione sarà altrettanto difficile, abbiamo quattro competizioni e un’Eurolega che ci propone un girone con sei squadre campioni del loro paese. In Italia abbiamo avversarie agguerrite che vorranno dimostrare di essere al nostro livello e magari migliori. Non sarà semplice, dovremo avere determinazione e cattiveria, quelle mostrate per lunghi tratti nella passata stagione e che poi ci hanno portato al successo finale”. IL RUOLO IN EUROLEGA - “Sarà una stagione complicata, il sorteggio non ci è stato favorevole. Il Fenerbahce ha ristrutturato il suo progetto dopo aver vinto il campionato turco ma dopo una stagione europea sicuramente inferiore alle aspettative.Il Barcellona viene dalle Final Four e storicamente è ambizioso e vincente. Il Panathinaikos da sempre è un punto di riferimento. Il Bayern dalla quinta fascia è il peggior avversario che ci potesse capitare e poi ci sono anche i campioni di Polonia del Turow. Loro saranno tutte competitive e agguerrite mentre noi non saremo più una sorpresa com’è stato al di là delle più rosee aspettative nella scorsa stagione. Saremo comunque ambiziosi, vogliamo dimostrare che non veniamo da una stagione estemporanea, vorremmo dare continuità al nostro progetto e far sapere a tutti che venire a Milano e vincere non sarà facile”.

IL MERCATO - “Il progetto ha mantenuto scheletro e ossatura della passata stagione. Intendo dire che staff tecnico e medico sono intatti e questo è importante per dare un’impornta fin dall’inizio al nostro lavoro. Lo scorso anno chiaramente questo non era stato possibile perché non ci conoscevamo se non da avversari. Poi abbiamo mantenuto, contando Angelo Gigli, sette giocatori della passata stagione. Di conseguenza direi che l’ossatura è rimasta. Il mercato non sempre è andato come volevamo. In alcuni casi siamo stati noi a scegliere di cambiare, altre volte è capitato che ci siano state opportunità economicamente migliori altrove. In particolare con Curtis Jerrells non siamo riusciti ad arrivare dove volevamo. Ma la nostra ambizione era che Milano potesse diventare anche un trampolino di lancio sia tecnico che economico. Avevamo messo in conto che se le cose fossero andate bene qualcuno se ne sarebbe andato”.

DANIEL HACKETT - “Penso che la nostra società, in primis il Presidente Proli, abbia preso una posizione chiara, netta e pubblica che ha riconfermato in pratica con il suo comportamento nelle settimane successive. Penso anche che sia il momento di voltare pagina, il ragazzo è stato sanzionato, la società ha avuto un danno grave a causa di questa sanzione perché per un certo periodo di tempo non lo avremo in campionato e abbiamo dovuto costruire la squadra tenendone conto. L’Olimpia ha subito le ripercussioni peggiori. La sanzione c’è stata, giusta, pesante, ma voltiamo pagina e continuiamo il nostro percorso assieme a Daniel.

ALESSANDRO GENTILE - “Ha avuto una crescita esponenziale nella passata stagione, è maturato tecnicamente, dal punto di vista psicologico ed emotivo. Ha avuto riconoscimenti individuali e risultati di squadra. Mi piace ricordare una caratteristica che non sempre traspare perché siamo condizionati sempre dalle prestazioni sportive: la sua voglia di vincere sempre e competere ai massimi livelli. Penso che questa sua volontà sia stata una delle ragioni a spingere il gruppo dopo la sconfitta in gara 5 di finale ad avere una reazione forte, determinata, violenta che ci ha permesso di vincere gara 6 a Siena”.

IL PUBBLICO - “Ripetersi sarà difficile ma abbiamo un’organizzazione e una struttura tali da farmi guardare con fiducia alla nuova stagione sia per quanto riguarda il campionato italiano che la massima competizione europea”.