Mondiali di Maxibasket, si fa presto a dire Nazionale

Meneghin premia Solfrini
Meneghin premia Solfrini

(Mario Natucci) - Fra le 179 squadre in lizza ai campionati mondiali di maxibasket che avranno inizio il 13 luglio a Salonicco ci sono due nazionali azzurre ufficiali, una per la categoria Over 40 e una per la categoria Over 50. Entrambe sono guidate da coach Alberto Bucci, assistito da Maurizio Marinucci e Umberto Anzini.

 Ci sono poi altre due formazioni, una maschile e una femminile che rappresenteranno il basket italiano a Salonicco. Quella degli uomini, è iscritta col nome di Master Basket Italia nella categoria Over 45, quella delle donne partecipa col nome di Highladers Pesaro Italia.
Tutte nazionali? Si rischia di fare confusione e di incappare in equivoci. Le regole della Fimba (Federazione Internazionale Maxibasket) sono piuttosto elastiche. Se una formazione di un certo Paese si vuole iscrivere a una competizione internazionale, non è necessario che partecipi con l'autorizzazione della Federazione del suo Paese: viene accettata, punto e basta, col nome che ha scelto. Da uno stesso Paese perciò possono presentarsi quattro, cinque o più rappresentative: come succede di regola alla Russia, che in ogni europeo o mondiale è presente con una caterva di squadre, o come accade quest'anno alla Grecia, che in ogni categoria ha tre - quattro squadre. Di regola la Fimba differenzia le varie squadre di uno stesso Paese aggiungendo la città o la regione da cui queste provengono: ci sono perciò - tanto per fare un esempio - la Russia di San Pietroburgo, quella di Volgograd, quella della Siberia, e così via. O come fanno da anni le ragazze d'epoca di Pesaro, campionesse di spirito sportivo. La formazione Master Basket Italia non è nuova alle competizioni di maxibasket, sempre nella categoria Over 45. Solo che fino allo scorso anno questa rappresentativa spontanea specificava la città di origine, Bologna: bolognese il coach Vincenzo Ritacca, bolognesi quasi tutti i giocatori. Anche se la loro divisa era azzurra, con tanto di scritta 'Italia'. Quest'anno l'organico è cambiato, i bolognesi sono in minoranza, ed è cambiato il nome. Il rischio di un equivoco è rafforzato dal fatto che a Salonicco la nazionale ufficiale non si presenta nella categoria Over 45.
 Va detto che la squadra 'Master' si presenta con credenziali illustri, visto che è - in sostanza - la formazione che ha conquistato lo scudetto nel campionato Master disputato in giugno a Jesi. Inoltre schiera elementi che hanno fatto parte della nazionale ufficiale di coach Bucci, come Ricky Morandotti, Sylvester Gray, Eugenio Capone, Eduardo Mazzella, Luca Allegrini. Molti di loro hanno vinto medaglie d'oro europee o mondiali.
Hanno la divisa azzurra, sono bravi, sono da applausi, e magari vinceranno il titolo. Ma non sono azzurri, non sono la nazionale ufficiale. Gli azzurri di Bucci e Ponzoni hanno sulla maglia azzurra lo stemma della Fip: è un particolare piccolo, ma fa una grande differenza. Una semplice formalità? Non è così, oltre la forma c'è la sostanza: otto medaglie d'oro vinte gli Europei (una anche con la nazionale femminile Over 35), due ori mondiali e tre argenti. Può bastare? Fra le formazioni italiane spontanee soltanto una è salita sul podio, quella del Friuli, che in Nuova Zelanda (2005) ha conquistato l'argento mondiale nella categoria Over 40.
Messe le cose in chiaro, la speranza di tutti è che la formazione Master Italia vinca tutte le partite fino alla finale. Ne guadagnerà il basket italiano, che ha tanto bisogno di affermazioni in campo internazionale.
Nemmeno un centesimo dalla Fip - Torniamo alla nazionale ufficiale. Se ha il marchio della Fip sulle maglie, quanto prende per le manifestazioni internazionali? Risposta semplice: nemmeno un centesimo. Una frequentatrice di Facebook, Tania Ferrazza, ha sollevato una polemica sostenendo che non ci crede. Invece è proprio così. Fino a qualche anno fa la Fip pagava l'iscrizione delle squadre azzurre alle competizioni internazionali della Fimba. Adesso nemmeno quella. Il paradosso è finora le squadre degli azzurri d'epoca sono le uniche a vincere medaglie e titoli in campo internazionale. C'è chi aggiunge malignamente che vincono proprio perché la Fip non ci mette il becco. Ce lo mette soltanto a cose fatte, cioè quando premia le squadre di Bucci, che tornano con titoli europei e mondiali vinti. Come l'anno scorso, quando a Trieste, nell'intervallo dell'ultima partita della nazionale di Pianigiani, Meneghin ha premiato gli Over 45 freschi campioni d'Europa. Ma anche in questo la Fip (Federazione Italiana Pitocchi) non ha versato un centesimo: il viaggio fino a Trieste se lo sono pagati gli azzurri che hanno fatto il viaggio dalle varie città della Penisola. Con questo non vogliamo dire che i nostri azzurri 'Over' sono dei santi. E' semplicemente gente che è spinta dalla passione per il basket e anche - ciò che non guasta - dalla passione per la vittoria. Disposta, oggi come ieri, a fare sacrifici per questi obiettivi.