Lega A - Perchè Kyrylo Fesenko non può giocare il money time

Lega A - Perchè Kyrylo Fesenko non può giocare il money time

Capire ed adeguarsi al metro arbitrale è una delle prime qualità che devono avere allenatori e giocatori. Riuscirci può davvero fare la differenza sul'esito della gara. In questi playoff si è visto di tutto e le contestazioni non sono mancate. Con tante ragioni. Qui si vorrebbe spiegare perché Kyrylo Fesenko non possa giocare il money time - i minuti decisivi in fondo ad una gara. Sui contatti fra i giocatori abbiamo visto di tutto. Sutton che prende a spallate l'avversario e viene premiato con i liberi, per esempio. Beto Gomes che, dopo essere stato picchiato, sibila un apprezzamento sulla mamma di qualcuno che, nel silenzio del PaladelMauro di gara 2, diventa un j'accuse all'arbitro che vale due giornate di squalifica. E solo per rimanete al quarto Avellino-Trento.

Il fatto è che le giacchette grigie nei primi minuti fischiano anche i sospiri e poi non li fischiano più. Cambiano clamorosamente il metro di giudizio fra un tempo e l'altro. Così il povero Fesenko si ritrova senza tutela in attacco: se le busca non ne trae vantaggio alcuno, anzi si apre il contropiede avversario; se viene premiato - ma per una mano assassina non per un contatto fisico oltre le righe - il suo apporto dalla lunetta non sostiene la squadra. Il record stagionale del pivot ucraino in lunetta è 56/99, il 56,6%. Niente a che vedere con quello, per fare un esempio, dei giganti dell'Olimpia Milano Arturas Gudaitis (120/158, 75,9%) e Kaleb Tarczewski (51/64, 79,9%).