Alessandro Gentile: analisi del rapporto tra tecnica di tiro e infortuni

Alessandro Gentile: analisi del rapporto tra tecnica di tiro e infortuni

Avevamo notato che il tiro di Alessandro Gentile aveva perso, nel corso della stagione, la peculiarità della parabola, perdendo quindi di efficacia, come ogni giocatore e tecnico ben sanno. Il dott. Gianluca Italiano, sul suo sito www.gianlucaitaliano.com ci offre una spiegazione tecnica di un fondamentale che risulta collegato alla molteplicità degli infortuni che hanno caratterizzato la stagione del capitano dell'Olimpia Milano. Ecco l'analisi:

Questa estate sarà molto importante per Alessandro Gentile, dovrà assolutamente migliorare la propria tecnica di tiro per ritornare a settembre ancora più forte di prima. Sono 2 le cose che hanno caratterizzato la passata stagione di Alessandro:

1. gli infortuni
2. l’involuzione nella tecnica di tiro

Oggi vi spiegherò perchè queste 2 cose sono collegate e come deve lavorare il capitano per migliorarsi.

Gentile: cosa deve migliorare?

Credo che tutti gli allenatori sappiano che per una buona parabola ci vogliono gambe. Se la spinta arriva dalle gambe la componente verticale è maggiore e questo vettore spinge la palla verso l’alto. La direzione verso il canestro viene data dalla spinta del braccio.
Gentile non ha una buona parabola perchè non ha gambe. I suoi tiri migliori sono infatti quelli dalla media distanza. In sospensione riesce a fare cose che a pochi altri riescono, grazie alla grande forza nelle braccia che gli permette di completare con successo un tiro. Se però le distanze aumentano, come nel tiro da 3 punti, solo le braccia non bastano, la parabola si perde e dalle sue mani escono brutti tiri.
Sono andato su youtube cercando di trovare delle immagini che mi aiutassero ad analizzare la sua tecnica di tiro. Nonostante la qualità non sia delle migliori, qualche spunto interessante l’ho trovato.

Gentile: analisi della tecnica

In questa immagine presa dagli hightlights 2014, Gentile si piega sulle gambe per caricare il tiro con uno schema denominato “quadricipite dominante”. Le caratteristiche di questo schema sono che le ginocchia scivolano in avanti oltre le punte dei piedi. Il ginocchio non si piega eccessivamente e l’anca è quasi allineata alla schiena. Questo schema non sfrutta a dovere tutta la potenza del gluteo, che non viene nè stirato nella fase di carico nè contratto nella fase di spinta.

Se paragoniamo la meccanica di tiro di Gentile con quella di Lafayette capiremo meglio perchè quest’ultimo tira meglio e ha meno lesioni muscolari.

Come si vede dalla foto qui sotto, le ginocchia di Lafayette non superano le punte dei piedi. Il giocatore piega bene le ginocchia e sposta il baricentro posteriormente abbassando molto il sedere. Come conseguenza l’anca si flette molto di più ed il gluteo può sprigionare molta più forza. Questo schema è infatti denominato “gluteo dominante”.

Gentile: le conseguenze di una tecnica sbagliata

La curiosità è che questi 2 tipi di schemi sono già stati studiati in passato per analizzare la probabilità di infortuni in atleti professionisti.

A sinistra potete vedere lo schema “quadricipite dominante” di Gentile.
A destra lo schema “gluteo dominante” di Lafayette.
Diversi studi hanno dimostrato come chi abbia uno schema quadricipite dominante tenda poi a correre con una falcata più lunga. La falcata più lunga (over-stride) comporta un maggior raggio di leva sulle articolazioni con una conseguente predisposizione agli infortuni muscolari da sovraccarico.

Non fà una piega infatti:

Gentile si infortuna perchè ha uno schema quadricipite dominante (ne avevamo già parlato qualche mese fà http://www.gianlucaitaliano.com/perche-gentile-continua-ad-infortunarsi/),
ha ricadute perchè la lesione si cura ma lo schema rimane inalterato,
lo schema alterato influenza la sua tecnica di tiro ed il rilascio della palla, che perde di parabola.

Gentile: cosa gli farei fare?

Esercizi di rinforzo dei glutei
rieducazione allo squat. Di seguito un esempio di come rieducare il movimento di tiro. Avere una sedia di fronte obbliga l’atleta a piegarsi con il sedere invece di spingere le ginocchia in avanti. Il palo dietro la schiena obbliga a rimanere diritti con il tronco. Il tronco diritto è una leva rigida che trasmette meglio la forza dalle gambe alle braccia. La conseguenza è un aumento della parabola di tiro.

Gentile: i tempi di recupero

Non sono cose complesse per un atleta, certo, deve cambiare un’abitudine appresa da diversi anni. Per lui sarà come re-imparare ad andare in bicicletta. All’inizio si fa un pò di fatica, ma la ripetitività modifica i collegamenti neuronali che poi diventeranno abituali. Nel giro di 3 settimane/1mese potrebbe essere pronto. La cosa bella è che allenarsi a squat-tare nel modo giusto è un esercizio a tutto tondo. Si può fare mentre sei in difesa su un avversario, quando sei a casa e ti siedi su una sedia o per strada per raccogliere una cosa da terra. Più volte ti muovi nel modo giusto prima diventerà un automatismo.

Coraggio Alessandro, noi siamo tutti con te!

Dott Gianluca Italiano
FISIOTERAPISTA OMT