NBA - Warriors, la colpa della sconfitta è di Andre Iguodala
Un banale contatto ginocchio contro ginocchio con James Harden a 6' dalla sirena di una partita già decisa è costato caro ad Andre Iguodala e ai Warriors. L'All Star non è sceso in campo ieri sera, sostituito in quintetto da Kevon Looney e le rotazioni si sono improvvisamente spente perché oltre Iguodala è venuto a amncare l'apporto dei due veterani esterni, Shaun Livingston (perso quattro palle in 15 minuti a +/- e -15) e Nick Young (impalpabile 13 minuti con un + /- di -14).
In un momento come questo l'indisponibilità di Patrick McCaw ferisce Golden State in maniera ferale. Forse non avrebbe cambiato l'esito della gara ma avrebbe dato almeno un'opzione addizionale a Steve Kerr per giocare con il quintetto piccolo. I Warriors sono finiti a -18 nei dodici minuti della partita di Kevon Looney contro lo "small ball" dei Rockets, avendo dovuto concedere qualche minuto di riposo alle proprie All-Stars.
Infatti Draymond Green ha giocato 45 minuti, Kevin Durant 43, Stephen Curry 39, la loro maggiore permanenza in campo dei playoff 2018 e lo hanno pagato nell'ultimo quarto. La stanchezza ha causato mancanza di lucidità e una pessima mira al tiro da 2/13 per KD e Curry. Non è una coincidenza che Houston abbia catturato quattro rimbalzi offensivi di capitale importanza negli ultimi minuti.